Laura Perrone – Il terzo trimestre del 2025 si chiude con segnali positivi per il tessuto imprenditoriale campano e, nello specifico, avellinese, confermando il trend del secondo trimestre 2025, in cui si è registrata una ripresa rispetto ad un incerto inizio d’anno con “valori borderline” (saldo positivo con sole +27 imprese). Questo è il “quadro della salute” della rete economico-imprenditoriale che emerge dall’analisi trimestrale Movimprese di InfoCamere e UnionCamere sull’andamento demografico delle imprese, basata quindi sui dati presenti nel Registro delle Imprese, concernenti tanto le nascite quanto le cessazioni delle suddette. Su scala nazionale, il saldo tra nuove aperture e cessazioni registra 17.000 imprese in più, con un tasso di crescita dello 0,29%, in lieve miglioramento rispetto allo 0,26% dello stesso periodo del 2024. Nonostante l’aumento delle cessazioni, soprattutto tra le società di persone e le imprese artigiane, la natalità imprenditoriale supera le chiusure. A livello regionale e provinciale, sia la regione Campania che la provincia di Avellino mostrano dinamiche interessanti benché non avulse da talune nebulosità nei settori tradizionali.
Al 30 settembre 2025, 593.648 sono le imprese registrate in Campania; un numero senz’altro non trascurabile nonostante, a ben vedere, il tasso di crescita nel III trimestre 2025 si attesti allo 0,29%, dunque inferiore di 3 punti percentuali rispetto allo 0,31% del 2024.
A trainare la crescita vi sono: relativamente alla forma giuridica, le società di capitali: si confermano la forma giuridica preferita dai nuovi imprenditori; relativamente ai settori di attività: servizi (finanziari, assicurativi, professionali in senso lato) e costruzioni.
Sebbene ad Avellino le ditte individuali rappresentino la forma giuridica prevalente, restano le società di capitali protagoniste su scala regionale e nazionale, fungendo da motore principale della crescita. Nel trimestre oggetto d’indagine, esse hanno registrato un incremento di 14.548 unità, con un tasso di crescita dello 0,75%, in miglioramento rispetto allo 0,72% del 2024. Questa forma giuridica continua ad attrarre la maggior parte delle nuove iniziative imprenditoriali, grazie alla maggiore flessibilità, alla capacità di investimento e allo “schermo societario” che, inevitabilmente, garantiscono. Non sarà un caso, d’altronde, che tale forma giuridica e societaria ne rappresenti l’86% dell’incremento complessivo.
Altrettanto significativo il dato sull’artigianato, si contano ben 70.012 imprese artigiane in Campania, con un tasso di crescita dello 0,24%, in netta ripresa rispetto allo 0,06% dello scorso anno: un incoraggiante segnale per un comparto che negli ultimi anni ha vissuto una fase di contrazione.
Avellino: segnali misti ma il terziario cresce
Ad Avellino il tasso di crescita trimestrale delle imprese è dello 0,19%, con un andamento positivo anche nel comparto artigiano (+0,18%). I settori più dinamici sono: servizi (+0,79%), costruzioni (+0,28% ), commercio (+0,14%). Permangono invece difficoltà in agricoltura (−0,07%) e industria (−0,48%), che continuano a soffrire per la riduzione della natalità imprenditoriale e per le sfide strutturali legate alla competitività e all’innovazione.
Al netto di quanto analizzato, il terzo trimestre 2025 conferma una tendenza positiva per l’imprenditoria campana e avellinese, con segnali di ripresa anche nei comparti storicamente più fragili. Se da un lato il terziario e le società di capitali trainano la crescita, dall’altro resta aperta la sfida per rilanciare agricoltura e industria, settori chiave per l’economia locale.
Cosa aspettarsi per il quarto trimestre 2025
Sicuramente un modus operandi “prudenziale” da parte delle imprese, che si ritrovano a dover pianificare con cautela il proprio business, incespicando in timori derivanti dalla volatilità dei mercati e, ancor di più, dall’inflazione.
Per consultare i dati completi sulla demografia delle imprese italiane:
www.infocamere.it/Movimprese
