Imprenditori nella morsa di tre clan: ecco la decisione del Riesame sull’ordinanza bis

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Il Tribunale del Riesame di Salerno ha confermato per tre dei sei irpini raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare bis firmata dal Gip Ferraioli su richiesta della Dda di Salerno e applicato (come aveva già fatto il Gip del Tribunale di Avellino Mauro Tringali) la misura degli arresti domiciliari per altri tre indagati per usura e estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di due imprenditori di Montoro e Solofra, come aveva chiesto la Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno (il Procuratore Aggiunto Francesco Soviero e i pm Guarino e Rinaldi). Restano in carcere Donniacuo Antonio classe 78 di Montoro, difeso di fiducia dall’avvocato Gaetano Aufiero, Pescatore Luigi, classe 94, di Ospedaletto difeso di fiducia dallavvocato Gerardo Santamaria e dall’avvocato Gaetano Aufiero; Ravallese Rocco, classe 66 di Solofra difeso di fiducia dall’avvocato Alberico Villani e dall’avvocato Raffaele Tecce. Tornano ai domiciliari Guarnaccia Roberto classe 87 di Mercato San Severino, difeso di fiducia dall’ avvocato Mauro Iannone del Foro di Nocera Inferiore, Siano Thomas classe 81 di Solofra difeso di fiducia dall’avvocato Raffaele Tecce e Vietri Roberto classe 79, di Montoro, diifeso di fiducia dall’avvocato Massimiliano Russo e Gennaro Ausiello. Per i tre ai domiciliari evidentemente esclusa l’aggravante mafiosa (anche se bisognerà attendere le motivazioni). Gli indagati sono accusati a vario titolo di usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso nell’ambito di una inchiesta della Dda di Salerno su un subentro illecito in un credito usurario da parte di tre diversi gruppi criminali, intranei o vicini ai clan D’Alessandro, Genovese e Nuovo Clan Partenio, nei confronti di due imprenditori solofrani. Il Gip non aveva convalidato il fermo ma ha applicato due misure cautelari agli arresti domiciliari e quattro misure cautelari in carcere, dichiarando anche l’incompetenza territoriale, visto che si trattava di un’indagine di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno e quindi di competenza del Tribunale di quel capoluogo. Il Gip del Tribunale di Salerno, accogliendo la nuova richiesta di misura cautelare firmata dalla Procura Antimafia aveva disposto le misure cauteleri in carcere anche per i due indagati che avevano ottenuto gli arresti domiciliari, ora ripristinate dal Tribunale del Riesame di Salerno, aggiungendo anche Guarnaccia. Resta ancora irreperibile il presunto referente del Nuovo Clan Partenio, Diego Bocciero, che dal giorno dell’operazione della Dia di Salerno ha fatto perdere le sue tracce.