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Il sovrintendente Treviglio saluta la Polizia dopo trentasei anni in prima linea

AVELLINO- Esserci sempre. Si può dire che ben prima che divenisse nel 2015 il motto della Polizia di Stato, ci sono stati uomini in divisa come il sovrintendente Innocenzo Treviglio, che ne avevano fatto gia’ azione quotidiana. Enzo, come lo conoscono tutti, c’era quella maledetta sera del 28 luglio del 2013, quando un bus carico di pellegrini volo’ dal viadotto di Acqualonga. Fu tra le prime pattuglie ad intervenire. Per il soccorso prestato e’ stato anche insignito di un encomio. Una bacheca che in quasi trentasei anni ha registrato tanti riconoscimenti. L’ultimo ad aprile, quando gli è stata consegnata una lode per aver salvato un giovane dal suicidio, nel luglio di due anni fa. Una carriera iniziata nel 1990, con il primo incarico a Roma, presso il commissariato Tuscolano alle Volanti di zona. Dal 1992 al 2007 alla Sottosezione della Polstrada di Avellino Ovest, dopo alla Sezione di Avellino fino al 31 luglio. Non solo pattuglie ed interventi. Treviglio e’ stato docente per la provincia di Avellino del progetto Icaro, progetto che si occupa di educazione stradale nelle varie scuole elementari e superiori. Dopo quasi trentasei anni in prima linea, arriva anche per lui il momento dei saluti. Questa mattina alla presenza del comandante della Polizia Stradale di Avellino Erich Atorino e il vescovo di Ariano Giovanni Melillo, una cerimonia di saluto con i colleghi. Per lui tra qualche giorno la conclusione di un percorso in cui è stato sempre in prima linea, come recita il motto della Polizia.

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