Il pensiero dei ragazzi: “Siamo il grido di tutte le donne senza più voce!”

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Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne la Scuola Secondaria di primo grado, del plesso di Torre le Nocelle, ha voluto dedicare qualche parola in onore di tutte le donne vittime di uomini malvagi, di quelle donne che sono costrette a vivere una vita fatta di umiliazione o di quelle donne la cui vita è stata stroncata dalle mani di un mostro. I ragazzi hanno voluto parlare in difesa di queste giovani vite, spezzate fisicamente o psicologicamente, con la speranza di poter sensibilizzare l’uomo alla non violenza e di spingere chiunque ad amare col solo scopo di essere felice.

“Il concetto di violenza sulle donne è molto discusso nelle scuole, soprattutto in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ricorre proprio oggi, 25 novembre.

Questa manifestazione è molto sentita perché nella nostra società moderna non c’è ancora parità di genere. Esiste, purtroppo, ancora l’uomo maschilista che considera la donna come un oggetto, come “essere” incapace di pensare, lavorare e di avere una propria vita.

Molte donne subiscono infatti abusi, umiliazioni, aggressioni fisiche e psicologiche. Sono sempre più frequenti, nel mondo, gli insulti inerenti al vestiario di una donna o anche solo maltrattamenti causati da gelosia che spingono l’essere femminile a sentirsi inferiore e nei casi più tragici tutto ciò sfocia nell’uccisione attuata da un uomo, che crede di dover dimostrare la propria superiorità, ma in realtà cerca solo di mascherare quella sua debolezza e il suo sentirsi subalterno.

Così siamo sempre più testimoni di omicidi di donne che hanno il diritto di vivere questa vita che ci è stata regalata o testimoni della derisione di una donna che ha il diritto di vivere in piena libertà, una libertà faticosamente conquistata dal genere femminile.

Dinanzi a queste forme di violenza non solo la donna vittima tende, quasi sempre, a perdonare l’uomo, ma la stessa società è abituata a voltare lo sguardo altrove, anziché aiutare le vittime a trovare il coraggio di denunciare questi atti di violenza. È importante educare e sensibilizzare noi giovani di oggi, che saremo i compagni e i mariti di domani.

È così che vorremmo dare voce a tutte quelle donne che sono state costrette ad abbassare la testa o sono state spinte a considerarsi inferiori e magari, con semplici parole scritte, spingere, chiunque sia ancora vittima, a non permettere mai a nessuno di poter avere il controllo sulla propria persona.

È così che vorremmo ricordare le tante vittime di femminicidio e rivolgere un pensiero a Giulia Cecchettin, altra giovane vita spezzata e derubata di tanti sogni futuri.

Ricordiamo tutte le donne che hanno avuto, come unica colpa, l’essersi fidate di un uomo. Ma fidarsi non è una colpa, amare non è una colpa, perché l’amore vero non uccide!”

Gli alunni della Scuola Secondaria di 1° grado
Plesso di Torre le Nocelle