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Il latte irpino potrebbe ricevere il marchio di qualità

Il latte irpino potrebbe conquistare un marchio. L’idea nasce per tutelare i prodotti irpini di qualità: un’analisi della Coldiretti evidenzia infatti che la metà delle mozzarelle in vendita è prodotta con latte straniero, che viene poi spacciato come prodotto made in Italy a spese degli allevatori e dei consumatori che, spesso, credendo di acquistare un prodotto del territorio, comprano invece un’anonima mozzarella o caciocavallo fatti con latte del quale spesso è ignota la provenienza, senza adeguate garanzie né di qualità, né di genuinità. “Si sfrutta – spiega il direttore della Coldiretti irpina, Giuseppe Licursi – il legame con il territorio che di per sé è garanzia di qualità e bontà. La dimensione del fenomeno, in costante crescita, minaccia prima gli allevatori e poi i consumatori: sono a rischio le imprese zootecniche, tutta la filiera e la genuinità e la sicurezza del prodotto irpino”.
In questa situazione c’è da segnalare che, intanto, i prezzi pagati ai produttori da qualche mese sono in costante e irrefrenabile calo, mentre contestualmente aumentano i prezzi al consumo, un consumo che quantitativamente si mantiene stabile. La Coldiretti denuncia che l’Irpinia sconta da tempo alcune debolezze nel settore, un’alta frammentazione con un numero molto rilevante di piccole e medie aziende di produzione, diffuse soprattutto in Alta Irpinia, con un quantitativo produttivo di riferimento spesso troppo basso, un numero esagerato di primi acquirenti, sproporzionato rispetto al latte prodotto e trasformato, una scarsa capacità e volontà di aggregazione della parte produttiva. Per la Coldiretti la speculazione sui prezzi si combatte promuovendo decisamente la qualità dei prodotti locali, di quei prodotti cioè che hanno un forte e vero legame con il territorio e che, nonostante le difficoltà, vengono esportati ovunque.

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