Nell’estate di due anni fa picchiò fino ad uccidere la madre di 73 anni per poi mutilare il corpo della povera malcapitata e mangiarne i resti.
Il cannibale di Salerno, Lino Renzi, è stato assolto perché incapace di intendere e di volere e non affronterà nessuna pena ma proseguirà il suo ricovero in una struttura sanitaria specializzata della provincia di Avellino a causa della sua pericolosità sociale.
Era il 23 luglio del 2013 quando Renzi, dopo una lite con la madre, Maria Pia Guariglia, picchiò la stessa fino ad ucciderla sbattendole più volte la testa contro il muro.
In quei due giorni Renzi mutilò il corpo della madre con una sega e si organizzò con una piastra per cucinare le parti del corpo della donna per poterle mangiare.
Lino Renzi, che in passato era stato già sottoposto a terapie psichiche, venne trovato dai agenti nudo sul letto della propria camera del quartiere Torrione.
Il giudice ha però disposto delle misure di sicurezza nei confronti dell’uomo che, a breve, dovrà essere ricollocato nella Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) di San Nicola Baronia, in provincia di Avellino.
Nel giugno scorso, in seguito alla consulenza del perito Antonello Crisci, a Lino Renzi era stata concessa la capacità processuale. Secondo lo psichiatra, “… anche se Renzi è consapevole di ciò che ha fatto e sa che deve sostenere un processo, è pur vero che è un soggetto molto pericoloso“.
“Molti istituti penitenziari ancora non si sono ben attrezzati per una valida accoglienza per chi ha problemi psichici come Lino Renzi che, voglio ricordarlo, è e resta schizofrenico”.