Si inasprisce la polemica tra “IrpiniAmbiente” e i rappresentanti dei Comuni del Vallo di Lauro. In sciopero della fame da due giorni, gli amministratori hanno replicato a muso duro alle accuse mossegli ieri dai vertici provinciali della società dei rifiuti. Presso l’ex Chiesa del Carmine di Avellino, Trifone Greco e Franco Addeo, rispettivamente sindaco e assessore ai Lavori pubblici di Marzano di Nola, insieme a Franco Iovino e Andrea Bossone, assessori all’Ambiente e alla Viabilità del Comune di Lauro, hanno ribadito una ferma volontà di proseguire per la loro strada. A tale proposito, gli amministratori hanno dato mandato all’avvocato Donato Pennetta di valutare tutte le iniziative legali del caso laddove la mediazione politica con “IrpiniAmbiente” dovesse fallire.
I sindaci hanno rispedito al mittente l’accusa di promuovere l’illegalità attraverso assunzioni incomprensibili nel settore. “Un fatto gravissimo – ha commentato Trifone Greco-. Noi sindaci siamo sempre in trincea, anche sulla nostra pelle, contro la criminalità. Vengano a controllare le carte, i lavoratori delle nostre municipalizzate hanno tutti un contratto nazionale ben definito”. Ed ancora: “Un’altra grave illazione è sostenere che la Provincia abbia ripianato i nostri debiti nei consorzi, dal momento che non vi abbiamo mai fatto parte”. Nel merito, gli amministratori hanno sollevato nuovamente la questione dei costi, denunciano un raddoppiamento ingiustificato del 100% prospettato dalla società provinciale. A tal proposito, l’assessore Bossone ha evidenziato: “A Lauro spendiamo mediamente 480mila euro annui per la raccolta. IrpiniAmbiente ce ne ha prospettati 850mila. I cittadini insorgerebbero contro i Comuni. E’ necessario un confronto con IrpiniAmbeinte per modificare il piano industriale”.
Nel frattempo, però, i sindaci hanno anche avanzato la proposta di allargare le deleghe in capo ai comuni, passando dal solo spazzamento al’’attività di raccolta. Anche Franco Addeo ha rilanciato le ragioni della protesta: “Dobbiamo essere vigili per tutelare i nostri cittadini ed evitare una rivolta sociale. Andremo avanti fino a quando i costi prospettati da “IrpiniAmbiente” non saranno uguali a quelli del servizio offerto dai Comuni. Siamo sindaci con la “S” maiuscola”.
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