Con pochi soldi ho avuto la fortuna di girare negli ultimi tempi cinque regioni. La serenità che mi ha caratterizzato per aver potuto interrompere le abitudini giornaliere, si è subito dissolta appena ho messo piede nella dimora abituale, che per la cronaca è la verde Irpinia con le sue lusinghe e gli aspetti positivi (la sua gente, i paesi e le bellezze naturali ) e le sue contraddizioni ( l’odio e il livore registrato appena messo piede nella piccola Magna Grecia della politica locale e del calcio che non c’è.) Malignità, invidie sussurrate e pettegolezzi sono all’ordine del giorno per la ricerca del ruolo. Molti amici e conoscenti ormai vivono alla ricerca del protagonismo a tutti i costi, dimenticando il senso della solidarietà e del lavoro quotidiano. Alcuni evidenziando una visione paesana della propria storia, si sono infilati nello spazio dell’emotività e degli sberleffi. Altri, rimossi dai loro incarichi, sembrano piegati su loro stessi, lontani dalla vita quotidiana studiando strategie con una visione da burocrati invece di risolvere problemi urgenti per le persone. Il clima che si avverte nei palazzotti del potere è rissoso: litigano su tutto senza nobili motivazioni. Cattiverie, minacce, insulti e…funerali vengono dichiarati in pubblico davanti all’elettorato che appare sempre più disgustato e sbigottito. Sena marca De Luca e… Anzalone entrambi, Giusto pizzica la D’Amelio, Sibilia non …ama Gargani, D’Ercole attende, Maselli chiama in causa la coerenza, De Stefano pure, Santoro rilancia, Giuseppe De Mita osserva, Chieffo borbotta, Giovanni Romano rivuole la Provincia, Sergio Barile è nel mirino, Adiglietti imita Penelope, Giuditta studia da comunicatore, Micera attende la Notte Bianca, Giuseppe Galasso..la notte quando ritorna a casa, la De Simone chiama in causa la Regione, la Regione chiama in causa la Provincia, i Comuni vivono alla giornata, Progetto Verde vive senza soldi, i Sindaci sono soli, i cittadini si sono rotti… Per intenderci, qualcuno disintossichi la politica: con donne e uomini con le maniche della camicia rimboccate, il cittadino comune lavorando più di prima, riesce ancora a scherzare sul calcio, sulle canzoni e sulle debolezze umane. Loro invece litigano su tutto: dalle candidature, al partito unico, dalle indennità e ai tanti privilegi. L’Italia e l’Irpinia reale per fortuna non appartiene alla classe dirigente che si prende a parolacce, capace di mandarsi a quel paese e di sbranarsi pur di ottenere gratificazioni, o un trafiletto di attenzione dai giornali. Tanti i parvenu in ogni campo: politica, sport, impresa. Parlano e hanno risalto molti soggetti che hanno fatto fortuna in poco tempo oppure tanti eletti con l’artificio della nuova legge elettorale. Una volta per essere eletti, andava di moda la quaterna. Oggi, senza voti e con il sistema che ti premia, basta essere vicino al Capo. La filosofia del “mattone sopra mattone” non appartiene a costoro. Sono i beneficiati , i fortunati e gli organici alla partitocrazia sempre più ingessata. Tra figli, figlie, cognati, mogli, amanti in carriera, convenzioni con il fiocchetto, hanno anche il coraggio di litigare pur di apparire protagonisti. C’è in giro un sentore di doppiezza e ipocrisia. Si esalta il valore indissolubile della famiglia e poi si pratica con disinvoltura la…scorreria e il divorzio. Si proclama la supremazia dell’ospedale pubblico e poi si… servono delle cliniche private. Si tuona contro i condoni, e poi si condonano le seconde case e vari peccatucci fiscali. Si spara a zero contro l’avversario, e dopo poco tempo, te li ritrovi a braccetto nel nome della politica che cambia. I comportamenti sono sempre distanti da ciò che viene predicato. Tra ciò che si dice e ciò che si fa , si ingrossa ogni giorno il mare dell’incoerenza totale. Appunto, i foderi combattono e le sciabole stanno appese: d’accordo che la coerenza assoluta è impossibile, ma il limite è stato abbondantemente oltrepassato…