I “BAMBOCCIONI” d’Italia: Signor Ministro per favore venga a trovarci

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Tommaso Padoa Schioppa ha lanciato il sasso nel torpido stagno della sociologia italica, e da oggi tutti a parlare, vezzeggiare, difendere e incriminare il nuovo prolungamento dell’adolescenza che vive nella precaria abitudine della famiglia tanto da essere coniato con il termine “bamboccione”. Ammetto di essere stato anch’io un bamboccione particolare con alcune comodità e sberle in alcuni casi quando le cose non andavano. Figlio di genitori all’antica, che invitavano a rimuovere la bambagia e rimboccarsi le maniche per trovare lavoro, posizione sociale, una giusta mogliettina e smammare dall’abitazione paterna. L’asburgico Tommaso in fin dei conti apre un dilemma interessante e preoccupante: come potrà proporre il bonus fiscale di mille euro all’anno per l’affitto di una nuova casa, se i giovani (trentenni ma anche quarantenni) non diventano autonomi e non lasciano le gonne di mammà? Non ho timore nel dichiarare che il Ministro dell’Economia nominato all’interno del centrosinistra che ha vinto le ultime elezioni politiche, ha sbagliato tempi e linguaggi. Da bamboccione, sposato, con uno stipendio e con tanti interessi…per intenderci non mi… faccio passare il pallone in mezzo alle gambe, mi sento ancora un precario, appunto un bamboccione. Io che non vivo male, immagino i… ragazzi di 20, 30 e 40 anni. Conosco persone importanti, oggi nonni, con stipendi da favola che lavorano ancora e si danno da fare per contribuire alle famiglie dei figli, nipoti ed altro. Questi sono atteggiamenti paternalistici oppure di amore e responsabilità per i propri figli? Certo qualche volta, un bel calcetto nel sedere e un manrovescio è più utile dell’acquisto della moto o del cellulare dell’ultima generazione, ma… Nonostante ognuno desideri trovare in fretta la propria strada da solo, sono ancora pochi coloro che hanno avuto un capitale iniziale e un capofamiglia, tanto per intenderci, appartenente alla Casta. Il mondo del lavoro, gli stipendi da fame, gli affitti di un appartamento, la tentazione di rinviare matrimoni, nascite e perfino il week end sono le subliminalità del precariato attuale in cui vivono molti, tanti, giovani matusa. Il problema della ridistribuzione del reddito, da Berlusconi a Prodi, non è stato ancora risolto. Ognuno campa con il poco o molto che guadagna oppure ha ereditato. Anche l’antipolitica è figlia del precariato e delle ingiustizie quotidiane, e per dirla tutta dei nuovi poveri. A quelli storici, si sono aggiunti i poveri a rischio: la maggior parte al Sud, ma anche al Nord non è tutto oro quello che luccica specie tra gli anziani soli o in coppia. La spesa pubblica improduttiva e clientelare continua a creare danni e non è azzardato dichiarare che siamo in emergenza. Mancano le politiche sociali in grado di risollevare la situazione, mancano i tagli robusti alle sperequazioni create dai costi della politica e non vengono per niente abbattuti i privilegi dei pochi ai danni della collettività. Il guaio, caro Signor Ministro dell’Economia, probabilmente deriva dai bamboccioni che guidano la macchina dello sviluppo con in testa teorie e affidano ai falsi rinnovatori le leve del comando per non cambiare nulla. I bamboccioni del Sud l’aspettano per una visita: cordialmente le faremo conoscere l’Irpinia delle parole, del nuovo che non avanza, la porteremo a Napoli e in Campania tra la gente laureata e diplomata che aspetta e spera, i parcheggi a go-go, i rifiuti per le strade, le tasse che paghiamo per il servizio raccolta rifiuti, faremo un giro tra le massaie che continuano a farsi la salsa in casa per l’aumento del pomodoro e tutto il ben di Dio, dall’aglio al peperoncino. Capirà che una pizza costa il doppio, l’acqua minerale idem, e che i giovani vogliono solo lavorare e sistemarsi e non osservare i convenzionati figli della partitocrazia. Con i tempi che corrono… ma sono almeno dieci anni a questa parte, resiste ancora la famiglia. Meno male che in molti casi, esiste ancora un padre e una madre: molti sono sempre in attesa di un 5+1 per risollevarsi. Davvero venga a trovarci.

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