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House Hospital: fine vita, dignità nella Carta costituzionale

Fine vita, dignità nella Carta costituzionale: l’Associazione House Hospital onlus raccoglie e registra l’ennesimo importante e determinante passo in avanti per la modifica dell’articolo 32 della Costituzione. Il Comitato nazionale per la Bioetica ha valutato positivamente la proposta sostenuta dall’Associazione House Hospital onlus e ha avviato la preparazione del fascicolo da inviare al ministro della Salute, Renato Balduzzi, che successivamente porterà la proposta sul tavolo del Consiglio di Ministri e all’attenzione del Governo per l’approvazione. Tale atto si aggiunge all’impegno profuso dal Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, il quale aveva già disposto la trasmissione della proposta di modifica all’articolo 32 della Costituzione alla Commissione parlamentare competente.
Nell’ambito della presentazione del Pain Control Center Hospice di Solofra, il Presidente Emerito della Corte Costituzionale, il professor Francesco Casavola, espresse parere favorevole alla proposta di modifica dell’articolo 32 della Costituzione, che mira a includere, oltre al diritto alla salute, anche il diritto a un fine vita dignitoso. Tale proposta fu presentata dal Direttore Scientifico dell’Associazione House Hospital onlus, Francesco Cremona, chirurgo oncologo presso l’Istituto Tumori di Napoli Fondazione Pascale, dagli esperti della stessa Associazione, e sostenuta anche da European Cancer Patient Coalition, da prestigiose Società scientifiche e da altre Associazioni del terzo settore e del mondo ecclesiastico, e successivamente è stata trasmessa alle massime cariche dello Stato. L’Associazione House Hospital ha chiesto, quindi, alle Istituzioni che nell’articolo 32 della Costituzione sia aggiunto il seguente periodo: “…La Repubblica tutela altresì, laddove la perdita della salute sia irreversibile e si accompagni alla fine della vita, un percorso senza dolore in cui sia sempre rispettata la dignità dell’essere umano”.
Pertanto, dall’Irpinia e dall’Hospice per le cure palliative di Solofra, su iniziativa dell’Associazione House Hospital onlus, presieduta dalla dottoressa Rosa Vitiello, ha preso il via un’importantissima campagna di altissimo valore sociale. E proprio nel corso della cerimonia d’inaugurazione dell’Hospice di Solofra, avvenuta lo scorso 27 luglio, lo stesso direttore generale dell’Asl Avellino, Sergio Florio, il vicepresidente della Giunta regionale della Campania, Giuseppe De Mita, e il presidente della V Commissione Sanità della Regione Campania, Michele Schiano di Visconti, confermarono il loro sostegno alla proposta formulata dallo staff tecnico dell’Associazione House Hospital onlus, che ha proposto di modifica dell’articolo 32, staff tecnico guidato dal professor Cremona e formato dai seguenti componenti: Elena De Vinco (sociologa), Elena Altieri (psicologa), Luciano Lepre (avvocato), Francesco Parente (avvocato), Sergio Canzanella (manager European Cancer Patient Coalition), Salvatore Pollice (dirigente infermieristico), Giovanni Cecatiello (economista), Carmine Clericuzio (giornalista), Rosa Vitiello (presidente House Hospital), Carmela Rita Pecoraro (insegnante), Maria Rosaria Troisi (medico), Armando Pirone (medico), Piero De Masi (medico), Giovanni Persico (direttore generale Policlinico Napoli) Armando Maffei (impiegato), padre Marcello Panarella (sacerdote), Rosa Nardelli (assistente sociale), Anna Marro (medico), Alessandra Antocicco (dirigente Asl), Nicola Cantone (avvocato), Gaetano D’Onofrio (medico), Gino Leopaldi (medico), don Umberto Beda Paluzzi (abate Montevergine).
“Il processo di aziendalizzazione delle Usl – ha spiegato il professor Cremona – è tuttora in corso con l’approntamento di nuove regole e la previsione di ulteriori aggiustamenti richiesti dall’evolversi della società, del bisogno di salute manifestato dai singoli e dall’intera collettività e dai nuovi scenari che il progresso medico e scientifico propongono alle nostre istituzioni. Uno di questi riguarda il capitolo dei lungosopravviventi alla malattia e quello dei malati terminali, che non produce, non crea benessere per la collettività e che spesso incide sulle poche risorse destinate all’assistenza sanitaria. In una società dove le risorse si assottigliano, dove spesso si è costretti a scegliere a chi destinarle, noi di House Hospital abbiamo pensato che sia giunto il momento di dare all’articolo 32 un ulteriore indirizzo nel carattere percettivo che manca nel testo, proprio per tutelare chi la salute l’ha persa per sempre e non può recuperarla e chi è in attesa solo del fine vita. Per tale ragione – ha precisato il direttore scientifico di House Hospital – chiediamo che nell’articolo 32 della Costituzione venga inserito un nuovo concetto, una nuova rilettura dell’aspetto percettivo della norma, quello dell’obbligo da parte dello Stato di assicurare a chi ha perso in maniera irreversibile la salute, a chi non può ricevere più terapie mediche perché considerato malato terminale, il diritto ad essere curato, il diritto a non soffrire e a conservare, nell’ultimo periodo della sua vita, la dignità della persona umana, diritto ineludibile ma anche interesse di una collettività che, ignorandolo e non tutelandolo, perderebbe in connotato di società civile”.

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