Grottaminarda – Elezioni: le molteplici facce del voto ufitano

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Grottaminarda – L’esito delle urne ha mostrato una inequivocabile virata a destra della comunità grottese. Stefano Caldoro con 2.455 preferenze (58,36%) ha battuto il rivale Vincenzo De Luca fermo a 1.620 voti (38,51%). Il sindaco di Grottaminarda e larga parte dei consiglieri sono iscritti al Partito Democratico ma le logiche comunali restano molto lontane da quelle di partito. Il Pd con 841 preferenze (20,68%) si piazza al secondo posto, superato dal Pdl che ha ricevuto 909 consensi (22,36%). Sull’ultimo gradino del podio sale l’Udc con 649 voti (15,96%), seguono Adc: 515 (12,66 %) e Noi Sud: 440 (10,82%).

Pd – Giovanni Ianniciello, amareggiato per l’esito del voto e deluso dall’atteggiamento dei suoi elettori, sale in cattedra e striglia i suoi concittadini. “La riflessione su che cosa succederà, una valutazione sul risultato elettorale a me piace farla sempre dopo; prima di votare non faccio riflessione perché voto sempre per il Partito Democratico, a prescindere. Posso dire sostanzialmente, a giochi fatti, che ha vinto un governo di centrodestra. Mi auguro che il nuovo Governo Regionale faccia delle scelte periferiche e intervenga nel sistema delle aree interne; se il governo Bassolino ha perso, uno dei motivi è stato questo: è stato troppo napolicentrico”.
“Mi auguro – sottolinea il sindaco – che il Governo sia di centrodestra effettivamente, nel senso che i cittadini che l’hanno voluto amino il rispetto delle regole. La destra dovrebbe avere meno flessibilità, dovrebbe avere meno sistema clientelare… non ci credo però così dovrebbe essere”. “La Regione – tuona Ianniciello – ha per le Pubbliche Amministrazioni, ma non per i cittadini, maggiore importanza perché è l’Ente a cui i Comuni al 90% si rivolgono”. “Per quanto mi riguarda – conclude il primo cittadino – da oggi il mio atteggiamento di grande disponibilità, di grande valutazione delle questioni sociali, umane, dei rapporti… cambierà. I cittadini, con la risposta elettorale data il 28 e 29 marzo, mi hanno chiesto di essere diverso e nell’essere diverso mi muoverò nel rispetto dei diritti di tutti ma anche nel rispetto delle regole, delle norme che il nostro Stato ci ha dato. E quindi: maggiore attenzione, meno disponibilità, più valutazione degli atti sia nei tempi sia nei modi. I cittadini hanno chiesto i diritti e i diritti saranno sempre garantiti, a loro chiedo i doveri che non hanno quasi mai garantito ma che da adesso dovranno garantire: non dovranno imbrattare, dovranno pulire le cunette e mostrare in ogni ambito maggiore senso civico. Io rispetterò la loro volontà con un atteggiamento consono all’atteggiamento della loro volontà”. In casa Pd, a Grottaminarda, c’è anche qualcuno che festeggia: Alessandro Nicotera, membro del direttivo regionale GD, area Bersani. “Con le 208 preferenze alla D’Amelio – esordisce Nicotera – abbiamo riconfermato e rafforzato la nostra presenza sul territorio. Siamo molto soddisfatti”. Il 22enne GD, nonostante la buona affermazione del partito e l’elezione della D’Amelio, non può trattenersi dall’esternare il suo disappunto per la situazione ‘grottesca’ venuta fuori dalle urne. “Penso che il voto a Grottaminarda dia il quadro di una realtà molto frammentata, ma frammentata non nel senso politico del termine, non con una presenza di grossi e forti partiti radicati sul territorio. L’esito della tornata elettorale – chiarisce Nicotera – rappresenta secondo me una situazione in cui i grossi detentori di voti spostano rispetto ai potentati locali ( Zecchino e Cusano, ndr) le loro preferenze. Io vedo – conclude il Gd – al di là della vittoria di Caldoro e della sconfitta di De Luca, una sconfitta dei partiti e della politica nel paese e l’affermarsi di quella che non è la base ma la forza elettorale personale e personalistica di alcune persone”.

Pdl e Udc – Il Pdl ha riempito le urne di Grottaminarda mostrando una forza e un radicamento sul territorio che hanno sorpreso lo stesso coordinatore Rocco Di Fronzo, consigliere di minoranza nel Comune Ufitano. Il circolo Pdl di Grottaminarda conta a oggi solo 80 iscritti. Di Fronzo avrà l’onore e l’onere di “inquadrare questi elettori e farli uscire allo scoperto”.
Nicola Vitale, membro Udc e consigliere di minoranza nel Comune Ufitano, gongola per il raggiungimento del traguardo prefissatosi dal circolo Udc locale. “L’Udc a Grottaminarda è presente, vivo e compatto. Siamo i rappresentanti di un partito chiaramente di moderazione, un partito costituito da uomini che umilmente si impegnano nel concreto e nell’affrontare i problemi del vivere quotidiano. A Grottaminarda c’è stato un voto espressione di quello regionale: il centrodestra va avanti e il partito democratico perde progressivamente pezzi per strada; la gente chiede un profondo cambiamento e mostra una maggiore attenzione verso l’Udc e i partiti di Centro”. Conclusa l’analisi del voto, Vitale, replica all’invettiva del consigliere Romano, che lo accusava di essere consigliere nominato e non eletto. “Io sono un nominato – chiarisce Vitale – in quanto ho guidato il gruppo come candidato sindaco ma sono un ex eletto. Nella passata amministrazione sono stato eletto con 400 preferenze. I voti dati a Sirignano e all’Udc sono espressione di stima nei miei confronti. Io ho un seguito determinato dalla umiltà, dall’impegno, dalla concretezza con cui mi pongo nell’affrontare i problemi, nell’ascoltare la gente e nel tentare di risolvere quelli che sono i loro problemi non solo da un punto di vista professionale ma anche da un punto di vista politico. La politica – conclude Vitale – è fatta di continui contatti personali, non di promesse basate sull’aria fritta. Le promesse si fanno se si possono mantenere. Bisogna essere vicini alla gente, consigliare e tentare di risolvere il problema quando è possibile; questo è l’impegno che bisogna dare nella politica. Si deve essere concreti: se si può fare una cosa la si fa se non la si può fare non la si fa”.

Noi Sud – Giovanni Romano, consigliere provinciale e membro dello stato maggiore di Noi Sud, è entusiasta dell’affermazione e dei consensi ricevuti dal suo partito e sposta l’attenzione sulla grande voglia di cambiamento dei cittadini campani preannunciando il prossimo tracollo dei grandi partiti tradizionali. “Noi Sud, il cui simbolo è stato registrato solo alla fine di gennaio -spiega Romano- è un movimento che si interessa solo ed esclusivamente dei problemi del Mezzogiorno e più segnatamente dei problemi del territorio e della comunità. Si è registrato – analizza il consigliere provinciale – un enorme consenso, al di là dei 440 voti di Grottaminarda, perché a livello regionale noi abbiamo conquistato due consiglieri regionali, uno in provincia di Avellino e l’altro a Napoli. In provincia di Avellino siamo al pari dei grandi partiti e a livello regionale abbiamo surclassato qualche ex notabile (Pionati, ndr) che abusando della televisione di Stato ha immaginato di poter propagandare una posizione politica che è naufragata, sia pure con la elezione di un altro figlio di un altro ex notabile (Zecchino, ndr). L’Adc, a stento è riuscita a ottenere un resto con l’elezione di Zecchino. Un resto, non un quoziente pieno. Ettore Zecchino sarà un solitario nel mare: queste sono espressioni familiari non politiche. Complessivamente il movimento Noi Sud – prosegue Romano- ha ricevuto consenso anche nelle altre regioni del Sud; abbiamo registrato un consenso di circa 260mila voti. Siamo entusiasti e al di là della nostra rappresentanza in provincia di Avellino che si esprime con quattro consiglieri provinciali, un consigliere regionale e un deputato, credo che noi siamo destinati a crescere ovviamente mantenendoci sempre in quello che è il Vangelo della politica, cioè la tutela degli interessi del territorio e delle popolazioni delle quali siamo espressione. In provincia di Avellino ha vinto il partito perché Lo Conte che ha avuto consensi per oltre 5000 voti, Nappi che lo superato per 160 voti e lo stesso De Vita che ne ha presi circa 3000, la partita se la sono giocata a viso aperto. È chiaro che Nappi partiva con un vantaggio, era sindaco di Monteforte e quindi più radicato sul territorio; è stato più facile convogliare su di sé quel consenso che gli deriva dal rapporto diretto con il proprio elettorato. Giudico Nappi ottimo amministratore e credo che sarà anche un buon consigliere Regionale perché il politico conoscitore del territorio e dei problemi, quando si interessa di proposte risolutive di interesse collettivo riesce ad esprimersi anche a livelli territoriali oltre il proprio ambito. Io credo, insomma, in un buon lavoro che farà Sergio Nappi in Consiglio Regionale”.

Continua intanto il botta e risposta a distanza tra Romano e Vitale. Romano, sempre attento alla partita che si gioca nel Comune, sottolinea che i dati elettorali bisogna saperli leggere. “Il consigliere di riferimento – presume Romano – ha votato a Grottaminarda un binomio che era costituito da Pratola e Sirignano”. Pratola ha registrato 107 preferenze e Romano sostiene che questo sia il bagaglio di consenso che ha Vitale. “Oltre ai membri dell’Udc – conclude Romano- hanno votato Sirignano altri due consiglieri di maggioranza. Nessuno si attribuisse meriti, in termini di consenso, che non ha”.

Adc – Raffaele Bruno, membro Adc, esulta per l’elezione di Ettore Zecchino, unico rappresentante territoriale alla Regione. Le 515 preferenze all’Adc registrate a Grottaminarda e i 440 voti a Zecchino, sono espressione di un voto popolare e la dimostrazione del crollo registrato dalle piattaforme politiche nel comune ufitano. A Grottaminarda non è presente a oggi un circolo Adc ma la vicinanza al comune del Tricolle e la fitta rete di amicizie e parentele che lega gli abitanti dei due Comuni hanno sicuramente contribuito al successo del neoeletto consigliere regionale.

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