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“Golden Money II”, maxi giro di estorsioni nel baianese: 5 arresti

Si chiama “Golden Money II” l’operazione che ha portato i militari dell’Arma dei Carabinieri a smascherare un esteso giro di estorsioni ai danni dei commercianti del baianese. Nello specifico, in miliari del comando Provinciale e della Compagnia di Baiano, hanno dato esecuzione a 6 ordinanze di custodia cautelae in carcere. In cinque sono finiti in manette, rispettivamente P.M. 52enne di Baiano, G. U. R., 48enne di Mugnano del Cardinale, A. M., 43enne di Sperone, L. M.m 57enne di Caserta ma residente a Napoli. Il sesto componente della banda, A. V., di 52 anni, è attualmente ricercato.
Gli estorsori, secondo le ricostruzioni dei carabinieri, praticavano tassi di usura fino al 130 per cento. Le loro vittime preferite erano in particolare i commercianti e i piccoli imprenditori del baianese. A destare l’attenzione delle forze dell’ordine le particolari ed improvvise condizioni di ristrettezza economica nelle quali erano finiti diversi imprenditori, soprattutto per aver contratto debiti con presunti usurai. In questo modo hanno potuto apprendere degli elevatissimi tassi applicati dai malviventi e delle gravi minacce con le quali tenevano inchiodate le loro vittime.

La procedura era semplice: dal finanziamento veniva anticipatamente richiesto l’importo degli interessi della prima rata da corrispondere mensilmente. Oltre agli interessi le vittime dovevano sostituire anche il “capitale” iniziale. Addirittura plateali le ripercussioni in caso di mancato pagamento. Dall’aggressione fisica, talvolta direttamente negli esercizi commerciali, sino alle percosse per strada (anche in presenza di testimoni) gli estorsori non si facevano scrupoli.
Di qui il profondo stato di prostrazione in cui versavano gli imprenditori stretti nella morsa dei debiti. Spesso, hanno raccontato le forze dell’ordine, erano costretti a vendere le proprie abitazioni oppure i beni mobili per saldare gli interessi. Alla fine però i malviventi sono stati smascherati. Le misure restrittive sono state emesse dal Gip del Tribunale di Avellino per usura, estorsione aggravata e continuata, porto e detenzione abusiva di armi da fuoco. L’intera operazione ha ricevuto il plauso di Angelo di Popolo, Procuratore della Repubblica di Avellino.

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