L’abuso di riti alternativi alla trattazione in presenza nel settore Civile e il riferimento costante solo ai numeri e non alla qualita’ di provvedimenti sono due degli aspetti negativi nell’attualita’ del tema Giustizia anche per Avellino. E’ quello che a margine della Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Giudiziario del Distretto di Napoli ha voluto rimarcare il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avellino Fabio Benigni, presente nella Sala dei Busti di Castel Capuano insieme al segretario dell’Ordine Francesco Castellano, ai consiglieri Ennio Napolillo e Antonio Famiglietti e ad una discreta pattuglia di avvocati del Foro di Avellino. “L’ inaugurazione dell’Anno Giudiziario-ha spiegato il presidente Benigni- rappresenta un’occasione di confronto tra vari operatori del diritto. Ho notato quest’anno una minore affluenza, che a primo avviso può sembrare un dato insignificante ma denota però una crescente diffidenza nella Giustizia. Per quanto riguarda la comparazione con le risultanze emerse negli anni precedenti, certamente ha inciso seppur in maniera “lieve” la riforma Cartabia. Dico in maniera lieve perché si tratta di pochi mesi e non siamo in grado di comprendere quale sia stato l’effetto in termini positivi o negativi della riduzione del contenzioso e sui tempi del processo. Posso affermare, soprattutto con riferimento al processo civile che assistiamo ad un abuso di queste modalità alternative di gestione delle udienze che inevitabilmente vanno ad incidere negativamente e mortificare quella che è l’interazione tra i vari operatori del Diritto, la Magistratura e l’Avvocatura, ritengo che non sia un aspetto positivo. Per il resto si parla prevalentemente di numeri, ritengo che non si può affrontare la problematica Giustizia solo in termini statistici, va effettuata una valutazione qualitativa sulle decisioni prese e i provvedimenti adottati”.
Giustizia, Benigni: non solo numeri serve valutazione sulla qualità degli atti
