Giunta e Consiglio non dialogano, Caldoro si fida dei consiglieri?

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Che Regione sarà da qui ad un anno e mezzo dalle prossime elezioni? Interrogativi che diventano sempre più numerosi. Ormai il distacco tra Giunta e Consiglio Regionale è sancito. Chi aveva dubbi in merito, non ne avrà più. La neonata Forza Campania ha a chiare lettere detto di voler rivedere qualcosa tra gli assessorati. Ma dello stesso avviso è anche Forza Italia e il Nuovo centrodestra (anche se non lo dichiara apertamente). Gli appetiti dei partiti, non meravigliano. La giunta, molto tecnica voluta da Caldoro, ha tagliato le gambe a quanti, candidandosi e portando voti al Governatore alla fine sono rimasti fuori dalla gestione regionale. Le distanze si sono sempre più accentuate ed ora si cerca il posizionamento in vista del prossimo round regionale. La composizione del consiglio regionale sta cambiando giorno dopo giorno. Con la costituzione del gruppo di “Forza Campania” passano a dieci i gruppi consiliari presenti nell’aula del Consiglio Regionale. E “Forza Italia” non è più il partito più forte. Ad oggi infatti i consiglieri berlusconiani che ne fanno parte sono nove, ovvero: Nocera, D’Angelo, Paolino, Schiano di Visconti, Lonardo, Martusciello, Nugnes, Ermanno Russo e Colasanto. Il primo gruppo politico nella massima assise regionale diventa il Partito Democratico che aveva ed ha tuttora 13 componenti (Russo, Amato, Caputo, Casillo, Abbate, Cortese, D’Amelio, Marciano, Petrone, Pica, Topo, Antonio Valiante, Gianfranco Valiante). Seconda forza in aula per consistenza numerica è il “Nuovo Centrodestra” che ha nove consiglieri (Paolo Romano, Franco Nappi, Schifone, Sentiero, De Flaviis, Giordano, Foglia, Sagliocco e Baldi). Quarto gruppo in aula è il neo-costituito “Forza Campania” in cui ci sono otto eletti: Ruggiero, Sergio Nappi, Amente, Aveta, Ianniciello, Scalzi, Giacobbe, Raia. il partito più vicino al governatore, il gruppo “Caldoro Presidente”, rimane con sette membri (Maisto, Salvatore, Marino, Fortunato, Zecchino, Grimaldi, Caldoro). Nell’aula del Consiglio Regionale ci sono poi le fazioni più piccole e che sono l’Udc con 4 consiglieri (Cobellis, Consoli, Mocerino, Iacolare), il Pse con tre membri (Mucciolo, Oliviero, Gabriele) ed infine due eletti per Fdi (Passariello e Zara) e Centro Democratico (Barbirotti e Sala). Infine il gruppo Misto composto da Roberto Conte (da cui Alleanza di Popolo ha preso le distanze fin dall’inizio della legislatura), Vessella Pisacane (Pid), Fabozzi (ex Pd) e Marrazzo (I Moderati). Non c’è nulla di strano che i consiglieri chiedano maggior spazio nelle stanze dove si muovono le leve. Chi si è candidato ci ha messo il volto sul proprio territorio e non ha potuto dare le risposte che i cittadini si attendevano perché l’azione in Consiglio Regionale è comunque limitata (chi oggi siede tra i banchi avrà non pochi problemi a farsi rieleggere, vedi anche la diminuzione dei seggi da 60 a 50. 4 solo per l’Irpinia), rispetto al potere gestionale di un assessorato. Ma non è da escludere che la mossa di Caldoro di non dar seguito ad un rimpasto, mettendo da parte i tecnici suona anche come una non fiducia negli stessi consiglieri che lo sorreggono: lo scandalo che li ha coinvolti per gran parte, preoccupa il Governatore. Ed onde evitare ulteriori problemi, fa orecchie da mercante ( e non dà seguito neanche agli annunci: un assessorato a membri della provincia di Avellino). Ma con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, tutto potrà subire una accelerazione, complice anche il passaggio europeo.

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