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Giornate FAI d’Autunno: oggi visite ad Atripalda e Santa Lucia di Serino

Proseguono anche oggi, domenica 12 ottobre, le Giornate FAI d’Autunno, l’iniziativa che ogni anno invita cittadini e visitatori a riscoprire il patrimonio storico, artistico e spirituale dei territori. In Irpinia, le visite sono in programma ad Atripalda e Santa Lucia di Serino, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:30 (ultimo ingresso alle 18:00).

Sono sei i luoghi coinvolti, tra chiese, monasteri e palazzi, in un itinerario che non è soltanto turistico, ma di conoscenza e memoria collettiva. Come da tradizione, i protagonisti delle Giornate FAI saranno gli “Apprendisti Ciceroni”, studenti del Liceo Classico “P. V. Marone” di Avellino e del Liceo Scientifico “V. De Caprariis” di Atripalda, chiamati a raccontare e a dare voce alla storia del territorio.

Santa Lucia di Serino: la devozione come identità

Nel piccolo centro dell’Alta Valle del Sabato, il percorso si snoda tra Palazzo Cioppa, il Monastero delle Clarisse di Santa Maria della Sanità, la Chiesa dell’Arciconfraternita dei Sette Dolori di Maria Santissima e la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo.
Qui la fede si intreccia con l’arte e la vita comunitaria, in una “Città Santa” dove tradizioni come la Processione dei Misteri del Venerdì Santo mantengono vivo un senso di identità collettiva.

Palazzo Cioppa, per la prima volta visitabile dopo un lungo restauro, sarà la tappa più attesa. Madrina della manifestazione è Antonietta Polcaro, nota food blogger irpina, che accoglierà i visitatori condividendo aneddoti e immagini del recupero dell’edificio storico, raccontato anche sui suoi canali social.

Atripalda: la memoria delle origini

Ad Atripalda, città sorta sull’antica Abellinum romana, le visite si concentrano sulla Chiesa di Sant’Ippolisto Martire e sullo Specus Martyrum, un oratorio ipogeo di età tardoantica dove la spiritualità dei primi cristiani incontra la memoria della città romana.
Tra affreschi bizantini e iscrizioni votive, lo Specus testimonia la continuità tra passato e presente, ricordando che la storia non è solo un’eredità da custodire, ma una realtà viva con cui confrontarsi.

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