Galderisi: “Vinciamo per la nostra gente”. Ametrano torna titolare?

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Ripartire con il piede giusto. Ricominciare con una vittoria, con un successo contro un Perugia in grande spolvero. L’Avellino non vuole più sbagliare, Manfredonia è alle spalle. Si guarda avanti ad un futuro ricco d’insidie, ma con la consapevolezza che lo stop in terra pugliese è stato soltanto un brutto incidente di percorso. Si va al ‘Curi’ senza tifosi e per loro, Galderisi ed i suoi, cercheranno l’exploit esterno: “Dispiace non averli al nostro fianco.- afferma il tecnico biancoverde – So che ci sono molto vicini, ci seguono anche in allenamento e questo lo apprezzo molto. Cercheremo di dare ancora tante soddisfazioni alla gente che ama e rispetta questi colori. I nostri ragazzi pagano per colpe non loro e questo mi fa davvero molto male”. Predica calma Nanu. Domenica si giocherà in un clima surreale, gli impianti resteranno muti. La tragedia di Catania ha lasciato un segno tangibile: “Io ho giocato soltanto una volta senza pubblico ed, ad essere onesto, ne viene fuori un’altra partita. Senza tifosi sugli spalti cambiano davvero molti aspetti. Per chi scende in campo diventa tutto più complicato”. Il condottiero biancoverde non è d’accordo sugli impianti chiusi ai supporters: “In questo momento ci vuole buon senso da parte di tutti, spero che ognuno faccia la propria parte. Adesso, cerchiamo di non far passare questo sport per il peggior male d’Italia”. Sulle soluzioni da poter attuare per cambiare il calcio italiano: “Non sono all’altezza di poter parlare. Quando succedono queste cose per me è una pugnalata al cuore, il calcio è la mia vita è il mio mondo e questi episodi mi feriscono. I problemi iniziano dalle istituzioni non è giusto a mio avviso chiudere le strutture. Ci sono troppi interessi attorno al pallone….quando ero calciatore e facevo goal esultavo sotto i miei tifosi e guadagnarsi gli applausi della Curva per me rappresentava la soddisfazione più bella”. In merito al difficile incontro in terra perugina, l’allenatore biancoverde dichiara: “La sfida del Curi rappresenta per noi un viatico importante. Per loro sarà la gara della vita un’occasione per ritrovare entusiasmo e rilanciare le ambizioni di classifica. Credo che ne verrà fuori una gara maschia, non dobbiamo farci prendere dalla paura. Sapevamo che il girone di ritorno sarebbe stato molto difficile, con gli stadi chiusi sarà ancora più dura, perché non ci sarà più differenza da chi gioca in casa e chi fuori”. Nessuna differenza dal ricominciare dal Martina o dalla formazione allenata da Cari: “Per noi non cambia nulla. Dobbiamo giocare quattordici finali, questa è la prima. I campionati non si vincono né a gennaio né a marzo, la strada verso la serie B è ancora molto lunga, ci sarà tanto da lottare. Abbiamo avuto qualche difficoltà, ma ora vogliamo riprendere la nostra marcia”. Sull’ assenza di Biancolino e Riccio: “Sono stati fermi a riposo precauzionale, non ci saranno problemi per domenica”. Intanto, in vista dell’incontro del Curi, il tecnico salernitano cambierà qualche pedina rispetto alla gara persa al ‘Miramare’. Tra i pali come sempre ci sarà Gragnaniello, difesa a tre con D’Andrea, Bacis e De Angelis. Mediana con il duo Ametrano e Moretti sulle corsie esterne ed il duo Di Cecco-Garzon al centro. In avanti alle spalle di Biancolino ed Evacuo agirà Grieco.(di Sabino Giannattasio)

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