Avellino – L’espressione “tutto va bene madama la marchesa” è utilizzata in modo ironico in situazioni in cui in realtà nulla sta andando bene.
Basta catastrofismo, Stefano Caldoro cerca di iniettare un pizzico di ottimismo ai presenti al convegno “L’Irpinia che vogliamo” organizzato dalla Provincia di Avellino. Sala gremita in ogni ordine di posto, il tema del futuro dell’Irpinia è di una attualità stringente. Non solo di politici, sindacalisti, imprenditori ma anche di gente comune che fanno la comparsa in sala per ascoltare il Governatore della Campania. Il “modo di dire” calza a pennello quando l’imprenditore e professore universitario Piero Mastroberardino prende la parola. “In giro per il mondo parlo tutti i giorni di Irpinia e di Campania. Qui mi sento un estraneo ed anche un po’ anziano, perché ascolto cose non esatte. Innanzitutto, una prima verità: l’Irpinia è sconosciuta all’estero, perché anche l’Italia, ormai, ha perso appeal. Siamo una minoranza linguistica e culturale, il peso della nostra economia è sempre più marginale. Ci avviamo verso l’estinzione e, purtroppo, nessuno prende atto di questo. E, soprattutto, le istituzioni non prendono atto dell’enorme distanza che c’è tra la popolazione e il personale politico. Ocorre voltare pagina. Ma per chi fa impresa come me, si ascoltano sempre cose scontate. Tutto il mondo ormai viaggia in rete, ci si attrezza per la banda larga e noi dobbiamo ringraziare chi lo fa? Mi sembra assurdo. Chi lo fa, è perché è suo dovere farlo. Si guadagna merito per cose sacrosante, dovute. Il tema del valore lo vediamo anche per quanto riguarda fisco, burocrazia, giustizia. Abbiamo un Paese completamente bloccato e se si prova a fare qualcosa, si peggiorano le cose. L’Italia è in un pantano”.
Più istituzionali i contributi portati in sala dagli altri relatori: dal sindaco di Avellino, Paolo Foti, dal presidente della Provincia, Domenico Gambacorta:“Sono quattro gli assets: la velocizzazione dell’ammodernamento dei servizi e della realizzazione delle grandi infrastrutture, valorizzare le risorse ambientali e le bellezze del territorio, e sviluppo dell’Irpinia lungo l’asse Salerno- Avellino-Benevento”, dal presidente del consiglio regionale Pietro Foglia :“la programmazione 2014-2020 non può non tener conto dei dati della disoccupazione che in Irpinia sono ormai insopportabili e che vedono migrare, senza alcuna speranza di ritorno, le migliori intelligenze. In questo senso la provincia non deve porsi in contrapposizione all’area metropolitana di Napoli, ma come territorio risorsa dell’intera regione”, dal presidente di Confindustria Sabino Basso e dal manager dell’A.O. Moscati Pino Rosato (quest’ultimo evidenzia la difficoltà che vivono le strutture sanitarie ndr).
L’ambiente e il territorio è l’argomento principe. E’ sempre Mastroberardino ad insistere ”Irpinia e Sannio, due territori a vocazione agricola, ambientale, turistica e culturale, cosa c’entrano con le trivellazioni petrolifere? Come potremo più parlare di un territorio sano dal punto di vista ambientale? La vocazione territoriale è un fatto innanzitutto politico”.
Il Governatore della Regione Caldoro non si sottrae e dopo aver fatto una disquisizione tutta in chiave europeista passa nello specifico dei problemi e delle soluzioni per le aree interne partendo proprio dalle trivellazioni. “Non voglio fare filosofia, ma la vicenda merita di essere trattata con coscienza. Non credo alle trivellazioni in questa zona, ma bisogna consentire gli studi, evitiamo la demagogia. Sono convinto che non ci sarà nessun effetto, ma nel tempo stesso dobbiamo avere la forza di dare elementi utili affinché ci sia altro in questo territorio che porti ad una crescita economica. Il no a prescindere non serve. Ma le decisioni finali spettano sempre alle comunità locali, nessuna scelta venga calato dall’alto”. Una apertura a tutto tondo verso le potenzialità dell’Irpinia da parte del Governatore che tra visite ufficiali e non è spesso in questo territorio succube del napolicentrismo. Una tesi che prova a smontare: “la Regione ha investito 1 miliardo di euro. Banda larga, aree industriali, accordi di programma, l’Alta Capacità, grandi infrastrutture, i fondi sull’accelerazione della spesa ci permettono di arginare la crisi. Non credo che prima dell’avvento di Caldoro, questo territorio abbia beneficiato di tante risorse. Di più l’Irpinia è stata inserita tra le aree pilota a livello nazionale e molti ne prenderanno l’esempio. “Sulla spesa dei fondi europei la Campania e’ prima in Italia per la certificazione.la Campania supera le altre regioni nel 2014. “La certificazione dimostra la programmazione intensiva. Erano dati che gia’ avevamo ma adesso e’ il Governo a certificarlo ufficialmente presso la Commissione Europea. E questo e’ l’elemento che conta di piu’ in Europa”. Tra tagli e bilanci in rosso, il tema sanità Caldoro non lo dimentica: “nel 2015 c’è lo sblocco del turn over. Le strutture sanitarie scontano 7mila persone in meno impiegate nelle strutture sanitarie. Puntiamo a fare assunzioni per mille posti, ma non escludo che possano essere anche il doppio. Siamo riusciti a convincere l’Europa che l’ammodernamento delle attrezzature rientra nell’investimento. Infine siamo stati certificati che siamo al primo posto per la spesa. Tutto ciò consente sul territorio ricaduta in posti di lavoro e innovazione”.
Dal punto di vista squisitamente politico, Caldoro a margine dell’incontro ha dichiarato in merito ad una sua riproposizione a Governatore per il centrodestra:”Sono il presidente della Regione e farò questo mestiere fino all’ultimo giorno del mandato che ho ricevuto dai cittadini. E’ un problema che lascio ad altri, che hanno più libertà e tempo. Io devo risolvere i problemi”. C’è la brutta abitudine di pensare alle candidature come ad una partita che si gioca nelle stanze chiuse dei partiti o come su di un ring. Mi sono assunto la responsabilità di lanciare una proposta di governo, a differenza dei tanti candidati che vedo in giro. Non dicono cosa vogliono fare e diventa un problema confrontarsi con loro”. Quanto all’ipotesi di un accorpamento dei collegi elettorali della provincia di Avellino e Benevento, Caldoro la ritiene ”una proposta legittima ma non è una cosa semplice. Dovrà essere il Consiglio Regionale ad esprimersi e i referenti dei partiti del territorio”