Per il partito di “destra” la famiglia va difesa nel suo spirito come tutti l’hanno conosciuta: quella tradizionale. Una chiusura netta viene anche dall’assessore di Montella Pizza: “abbiamo il dovere morale e civico di difendere la famiglia che con il crollo dei matrimoni e il raddoppio dei divorzi e separazioni è quasi un patrimonio perduto. A causa della mancanza di tutele e delle contingenze economiche, la famiglia non progetta più il futuro, non fa figli”. Dello stesso tenore l’intervento di Rosa De Sapio: “oggi quel prototipo di famiglia che tutti conoscevamo non c’è più: il papà che lavorava e la mamma che accudiva i figli. Nel passaggio alla nuova era, qualche pezzo si è perso e nel contempo anche la crisi dei valori ha creato il disorientamento che oggi tutti registriamo. Ben vengano i riconoscimenti tra unioni dello stesso sesso, ma senza esagerare”.
Ettore De Conciliis ha esclamato: “c’è un attentato alla tradizione. La famiglia che noi vogliamo è quella di sempre. Ciò non vuol dire essere bacchettoni, chiusi o arretrati. La legge non istituisce la famiglia ma la riconosce, per noi tradizione vuol dire continuità”. Chiusura per Marcello Taglialatela: “famiglia è il primo pilastro, non dissento o giudico inclinazioni degli altri. Siamo contro le nozze tra omosessuali, la parificazione delle unioni civili all’istituto della famiglia tradizionale e riteniamo le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso l’ultimo colpo fatale per la famiglia, prima ricchezza di una nazione che si definisce tale”.