Inchiesta-bis su Autostrade, il Responsabile della Direzione Realizzazione Opere per la Condirezione Generale nuove Opere della concessionaria della rete autostradale italiana, l’ingegnere Alberto Selleri, è stato ascoltato in Procura ad Avellino come persona informata sui fatti.
La seconda inchiesta dei magistrati irpini, come si ricorderà, è partita a seguito del processo di primo grado per la strage del viadotto Acqualonga, dove nel luglio 2013 morirono quaranta persone a bordo di un bus turistico che per un guasto all’impianto frenante sfondò le barriere finendo nella scarpata. Otto in tutto le sentenze di condanna al termine del procedimento penale, tra cui sei nei confronti di altrettanti funzionari di Autostrade.
L’inchiesta-bis, nelle sue battute iniziali, ha portato al sequestro preventivo delle barriere di dodici viadotti lungo l’A16 Napoli-Canosa, fra le uscite Baiano e Benevento, e di dieci sull’A14 Bologna-Taranto, tra Pescara Ovest e Pedaso, in provincia di Fermo. Nel secondo fascicolo sono cinque gli iscritti all’albo degli indagati, tra cui tre manager di Autostrade. La concessionaria è finita nel mirino anche della Procura di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi nell’agosto 2018.
Per gli inquirenti irpini, Aspi avrebbe utilizzato materiale scadente e tecniche inadeguate, mettendo a rischio l’incolumità degli automobilisti. I magistrati liguri, invece, si sono concentrati su report ritenuti fasulli relativi alcuni viadotti sempre di competenza di Autostrade. Una vera e propria bufera che ha portato ad arresti o interdizioni dalla professione di tecnici e dirigenti di Autostrade e alle dimissioni dell’amministratore delegato e direttore generale di Atlatita (ex a.d. anche di Autostrade) Giovanni Castellucci, imputato nel processo Acqualonga e assolto in primo grado.