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Forza Italia, Morano: “Le liste? Contesto il metodo. L’UdC? E’ il Ridotto salernitano”

Sabino Morano

Sabino Morano

Chiuse le liste, è tempo di dare vita alla campagna elettorale per le elezioni regionali. Nel pomeriggio ad aprire le danze – sponda centro destra – sarà lo stesso Governatore uscente Stefano Caldoro che sarà ad Avellino per prendere parte alla presentazione del nuovo libro del politico irpino Giuseppe Gargani.

Anche la definizione delle liste irpine in sostegno alla candidatura di Caldoro non ha mancato di suscitare perplessità e polemiche per come queste sono state compiute. Di questo ma anche della campagna elettorale che sarà, ne abbiamo parlato con Sabino Morano, giovane riferimento di Forza Italia in provincia di Avellino, escluso all’ultimo dalla lista azzurra che parteciperà alla competizione elettorale del prossimo 31 maggio.

 

Morano, per la sua candidatura si erano spesi decine e decine di amministratori e dirigenti di Forza Italia. Alla fine si è deciso per non inserire il suo nome in lista. E’ deluso?

“Sono abituato a fare politica da sempre, conosco bene i meccanismi e so che può succedere tutto e il contrario di tutto. Certo, quello che lascia perplessi è il metodo scelto per le candidature. Tante persone hanno espresso, con tanto di firma in calce ad un documento, la volontà chiara di puntare sul mio nome in campagna elettorale. Lascia perplessi anche il fatto che si è deciso di far passare questa lista senza colpo ferire”.

Quale il suo giudizio sulla lista di Forza Italia?

“Ritengo che i candidati in Forza Italia siano tutte persone amiche e rispettabilissime. Ripeto, contesto non le persone ma il metodo con cui si è deciso di puntare su queste persone”.

Continui…

“E’ stato redatto un documento in sostegno alla mia candidatura per invertire la tendenza di un metodo che, ad ogni buon conto, non ha visto riunioni di partito o incontri sui territori. Non volevo fare operazioni di palazzo, piuttosto volevo proporre all’attenzione dei dirigenti provinciali e regionali la volontà del territorio”.

Intanto, ieri Sergio Nappi asseriva che la lista Caldoro Presidente è la vera lista di Forza Italia…

“Ma è chiaro che non è così. La lista di Forza Italia è quella di Forza Italia, quella del Presidente è quella del Presidente. Caldoro è la realtà politica di centro destra del momento in Campania. E’ probabile che la lista del Presidente possa fare bene, forse anche di più di quella del partito, ma ritengo sia abbastanza sterile fare discorsi su primogeniture e quant’altro”.

Eppure le spaccature nel partito non mancano. Che succederà dopo il 31 maggio al netto del risultato delle regionali?

“Siamo una coalizione che in questo momento ha messo in campo candidature di personaggi stimabili e di spessore, dai sindaci Aufiero e Russo, passando per Galasso fino agli uscenti Nappi e Ruggiero. E’ chiaro che dopo le regionali ma anche e soprattutto durante la campagna elettorale sarà necessario trovare una coesione per costruire una grande forza collegiale. Non mi sento di imputare a nessuno colpe per dissidi o spaccature. Anzi, tutti siamo responsabili”.

Cosa pensa della scelta del passaggio dell’UdC con De Luca?

“Più che scelta politica, parlerei di tatticismo per mascherare una debolezza oggettiva. Avendo perso tutti i pezzi importanti, De Mita ha pensate di salvare il salvabile, trovando in Sommese un casus belli molto contorto. A mio giudizio è tutto molto opinabile, si tratta di una causa occasionale. Mi ricorda un po’ il Ridotto della Valtellina, il luogo dove i fascisti avrebbero dovuto organizzare la difesa finale della Repubblica Sociale Italiana. Ecco, in questo caso potremo parlare di Ridotto di Salerno. Tra l’altro lo stesso De Luca parlava di De Mita come il male assoluto salvo oggi prendere altra posizione”.

Eppure, il sostegno di De Mita ha sempre inciso sul vincitore finale delle ultime elezioni regionali, da Bassolino a Caldoro…

 “Ma rispetto alle passate tornate elettorali c’è tanta differenza di personale politico. Basti pensare che a Napoli l’UdC ha schierato una lista di candidature di testimonianza e a Benevento la lista UdC non è stata proprio fatta forse per tatticismo perché si è preferito puntare sul quoziente irpino”.

Cosa pensa, dunque, delle liste in sostegno di De Luca?

“Ovviamente De Luca ha imbarcato di tutto, da persone stimate come l’irpino Carlo Iannace, ma anche ex avversari. Chiunque si poteva candidare con De Luca purchè portasse numeri. Non mi meraviglia che Salvatore Vozza, SeL e altri, abbiano deciso di correre da soli. E’ diventata una partita fatta sulla massa ma in politica uno più uno non sempre fa due”.

Cosa farà da non candidato Sabino Morano?

“Da oggi, o meglio da sabato, sono col mio gruppo in campagna elettorale come fossi candidato. Il mio comitato sarà a disposizione di Caldoro. Continueremo nel nostro viaggio in Irpinia, toccheremo paese dopo paese, porteremo avanti i nostri quattro punti, chiedendo al Governatore di farsi portavoce delle nostre istanze. Stiamo costruendo in provincia, grazie anche all’azione di Prima Irpinia, un gruppo di rinnovamento culturale per il partito, nel senso metodologico. Terremo una grande manifestazione con Alessandro Cattaneo e con il gruppo giovane dei formattatori di Forza Italia. Sia chiaro che il nostro pensiero non è quello di formattare gli uomini bensì il pensiero; vogliamo coinvolgere più persone per una politica di inclusione che sappia di moderatismo e di destra”.

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