Fma, Della Pia (Prc): “Classe operaia schiacciata dalla paura”

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“La denuncia odierna del Segretario Provinciale della FIOM – CGIL riguardo al destino della FMA di Pratola Serra e dell’indotto metalmeccanico provinciale sottolinea con forza che la crisi economica non solo non è finita, ma, viceversa, continua mietere vittime sotto l’aspetto occupazionale provocando, di conseguenza, l’impoverimento di tantissime famiglie irpine”. A dichiararlo è il segretario provinciale della Federazione della Sinistra, Tony della Pia, che aggiunge: “La situazione attuale ha un profondo valore simbolico, ed evidenzia, con una drammatica crudeltà, tutti gli errori compiuti negli anni: subalternità, clientelismo consociativo, assenza di un efficace lavoro politico,tutto ciò, contornato dalla muta incapacità delle istituzioni provinciali e regionali complici consapevoli ed interessate dell’Esecutivo Nazionale, tanto pronto a tutelare gli interessano di banche e Lobby economico/finanziarie, quanto inidoneo nel programmare un credibile piano industriale necessario per la ripresa produttiva soprattutto nel Mezzogiorno. Gli operai e le operaie della FMA, e non solo, sono vittime di un chiaro disegno politico di questo Governo, forte con i deboli e codardo con i forti, che sostiene i cultori del precariato,del taglio dei diritti, e difende chi mortifica la dignità dei lavoratori con il ricatto del licenziamento – la vicenda Bertone insegna -. Il silenzio della classe operaia irpina è la drammatica rappresentazione dello stato d’animo in cui essa vive, schiacciata dalla paura,chiusa nell’individualismo più esasperato,resa complice della desertificazione produttiva e quindi occupazionale in atto. Noi, come sempre, saremo pronti a promuovere e sostenere tutte le iniziative di lotta, occorre però rivedere le strategie fin qui messe in atto; i vertici nazionali delle organizzazioni sindacali dovranno agire perché l’irpinia esca dall’isolamento; i precari, i giovani, i disoccupati, i lavoratori e le lavoratrici dovranno necessariamente assumersi la responsabilità di essere i protagonisti di una grande stagione di lotta generalizzata e indeterminata con l’obiettivo di costringere la FIAT a presentare un credibile piano di rilancio, utile per garantire i livelli occupazionali, che preveda, tra l’altro, la produzione in Irpinia dei motori di piccola cilindrata eco sostenibili e, il governo a rivedere le politiche scellerate fin qui adottate ed investire in ricerca ed innovazione tecnologica”.

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