Avellino – Le indiscrezioni della stampa sul piano industriale che la Fiat presenterà il 21 Aprile confermano in pieno le preoccupazioni che la Fiom ha denunciato da oltre un anno sulle prospettive produttive e la salvaguardia dei livelli occupazionali dello stabilimento di Pratola Serra.
“I volumi produttivi di 900 mila auto per i prossimi anni – commenta il Segretario Fiom-Cgil Avellino Sergio Scarpa – non solo determinano un esubero di oltre 5 mila unità negli stabilimenti del gruppo, ma avranno inevitabilmente una ricaduta sugli stabilimenti che producono motori (Pratola Serra, Termoli, Mirafiori Meccaniche).
Con questo piano lo stabilimento di Pratola Serra al quale è affidata la produzione del solo segmento di cilindrata medio alta avrà volumi che non arrivano neanche al 50% della sua capacità.
Questa è purtroppo la realtà dei fatti, chi ha sempre sostenuto fino a qualche settimana fa che si trattava solo di una crisi passeggera è smentito dai fatti.
Il Governo deve intervenire con ogni mezzo per convincere i vertici della Fiat a rivedere il piano industriale.
La Fiat deve assicurare almeno i volumi produttivi realizzati prima della crisi (1milione e 200 mila vetture) negli stabilimenti Italiani.
Deve aumentare anche il numero dei modelli, ma soprattutto deve garantire un’adeguata produzione di motori in grado salvaguardare gli attuali livelli occupazionali negli stabilimenti Italiani.
Chiediamo che a partire dall’incontro previsto per il 30 marzo l’azienda scopra le carte sul futuro della Fma perché temiamo concretamente che tra qualche anno avremo anche a Pratola Serra un esubero di diverse centinaia di lavoratori.
In mancanza di ciò è indispensabile un forte rilancio delle iniziative di mobilitazione”.
Redazione Irpinia
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