Fini a Napoli – 200 irpini per Fli, ecco chi c’era

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Futuro e Libertà c’è, ed inizia a sentirsi. Standing ovation al Ramada di Napoli per l’arrivo di Gianfranco Fini. “Siamo più di quattro gatti”, osserva il presidente della Camera aprendo il suo intervento nella città capoluogo della Campania. Perché lì, nella sala che ospita l’incontro di Futuro e libertà, di gente ce n’è molta, oltre le più rosee aspettative. Tanto che, continua il presidente della Camera, “… qualcuno questa sera, sapendo di questa riunione, avrà un travaso di bile”. Oltre ai “colonnelli” Italo Bocchino, Pasquale Viespoli, Enzo Rivellini (che ha regalato una maglia del Napoli a Fini con tanto di numero 10, ndr), in sala anche tanti “osservatori” come il presidente degli industriali di Napoli Gianni Lettieri, in prima fila, e il sacerdote Luigi Merola.

In sala, c’è una folta rappresentanza irpina, circa duecento persone: al responsabile provinciale Mario Squittino, ai militanti Ettore Freda, Modestino Iandoli, Mario Belli, Giuseppe Mastrandrea, Vittorio Ambrosino, Luciano Colucci, Giuseppe Ragucci, Antonio Prezioso, al responsabile Giovani di Generazione Italia Paolo Paradiso, Umberto Cammino, Goffredo Covino, Soccorso Gregorio.
Grande assente Giulia Cosenza, ma soltanto per motivi personali (voci insistenti dicono che la deputata ha presentato le dimissioni dal Pdl – ma avere conferma dall’interessata è praticamente impossibile, ndr).
Tutti ad ascoltare il messaggio di Fini: “Futuro e libertà non sarà una Lega del Meridione, il primo obiettivo è sanare la frattura Nord-Sud. Ma alla Lega non si risponde con politiche speculari meridionaliste. Si risponde con politiche autenticamente nazionali. Un movimento politico autenticamente plurale, aperto, arioso, a vocazione maggioritaria. Non dico – spiega Fini – cosa è diventato il Pdl, non voglio fare polemiche, ma dobbiamo riprendere il suo spirito originario: capire quali sono le grandi sfide e tentare delle risposte. Fli – dice il presidente della Camera – è un movimento di opinione organizzato, non un partito. Ci rivolgiamo anche a chi viene da sinistra e chiede giustizia sociale. Ci rivolgiamo a tutti gli italiani, non a categorie di italiani”.
Poi l’affondo: “C’è un ponte levatoio chiuso solo per i parassiti e i delinquenti. Non è qui che si puo’ trovare il tesserino per avere una facile carriera. Infine tra i passaggi salienti “La sovranità popolare si esercita in tanti modi, anche dando all’elettore la possibilità di scegliersi il suo parlamentare. Non è il tempo – scandisce Fini tra gli applausi – per essere prudenti; di attendere un momento che potrebbe non arrivare mai. È il tempo dell’assunzione di responsabilità”.

Non è passato inosservato all’esterno del Ramada Ettore De Conciliis. Ma contattato telefonicamente, il consigliere provinciale del PdL ha spiegato: “Mi sono trovato da quelle parti, perché il pomeriggio sono stato impegnato per altri motivi a Napoli. Sapendo che c’erano alcuni amici, sono passato per salutarli visto che mi lega un vincolo di amicizia e politica, frutto di tante battaglie che abbiamo condiviso in Alleanza Nazionale”. Si sgombera il campo da una prima voce che accreditava la presenza di De Conciliis alla manifestazione di Fini. “Resto nel Pdl – conclude De Conciliis – anche se resterò attento osservatore delle evoluzioni politiche”.

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