Una festa della Polizia vissuta a metà. Era visibile sui volti degli agenti la sofferenza per aver perso un collega qualche giorno fa per suicidio. Anche il questore Sergio Bracco l’ha ricordato: “Un pensiero al nostro collega e alla sua famiglia a cui siamo vicini nel dolore e nello sconforto”. Nel discorso del numero uno della Questura tanti i punti toccati: ” “Contro la criminalità organizzata occorre uno Stato forte e coese in cui tutti devono svolgere la propria parte. Avellino è una delle province più sicure d’Italia, i dati confermano più controlli effettuati e persone arrestate. Anche gli enti comunali e i cittadini devono collaborare con la Magistratura e le forze dell’ordine“. La cerimonia dei 160 anni della Polizia si è chiusa al Teatro Carlo Gesualdo alla presenza del Sottosegretario di Stato all’Interno Prefetto Carlo De Stefano, tra gli ospiti Nicola Mancino, il procuratore distrettuale antimafia di Napoli Rosario Cantelmo, Monsignor Francesco Marino vescovo di Avellino, il presidente della Provincia senatore Cosimo Sibilia, l’assessore provinciale Domenico Gambacorta il sindaco di Avellino Giuseppe Galasso, il senatore Enzo De Luca, l’onorevole Arturo Iannaccone, i consiglieri regionali Pietro Foglia, Antonia Ruggiero, Rosetta D’Amelio, Ettore Zecchino e Sergio Nappi, il provveditore agli Studi Rosa Grano, il colonnello della Guardia di Finanza Imparato, il comandante provinciale dei Carabinieri di Avellino Colonello Giovanni Adinolfi, il procuratore di Sant’Angelo dei Lombardi Antonio Guerriero, il presidente dell’Acs Franco D’Ercole, il manager dell’Asl Sergio Florio. L’intrattenimento musicale è stato eseguito dall’orchestra degli allievi del Conservatorio Cimarosa e del Coro delle voci bianche e giovanili del Teatro. Consegnati poi i riconoscimenti agli studenti autori dei lavori più significativi partecipanti al concorso indetto in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’Associazione Libera dal tema” La camorra è male perché…”. Tema attuale legato al ventennale dalla morte dei giudici Falcone e Borsellino.
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