Dal prossimo mese entra in vigore l’ennesima novità relativa alla fatturazione elettronica. Stiamo parlando dell’introduzione di nuovi codici per “Tipi Documento” per tutte quelle operazioni assoggettate al reverse charge.
La decisione di questo cambiamento fiscale è stata sancita con il provvedimento 99922 del 28 febbraio 2020 del direttore dell’Agenzia delle Entrate. Ad oggi, la data di entrata in vigore resta quella del 4 maggio 2020, salvo slittamenti dovuti alla situazione Covid-19, che potrebbero far posticipare il tutto.
Ma cosa cambia con l’introduzione dei nuovi codici?
C’è da precisare che tale novità coinvolge prettamente le operazioni nazionali effettuate da imprese non residenti in Italia, ma che sono rilevanti ai fini del pagamento dell’IVA nel nostro Paese, per il requisito della territorialità.
Fino ad ora, tutte le fatture con natura N6 potevano essere ammesse utilizzando una modalità alternativa, ovvero integrando alla fattura un documento in allegato contenente i dati necessari. In rapida successione, ci sono poi state altre indicazioni circa la gestione di questi specifici documenti, ma tutti prevedevano un impegno macchinoso, oltre che un problema di tipo logistico.
La digitalizzazione dei processi fiscali implica la conservazione dei documenti proprio su cloud o comunque su di un dispositivo informatico, in maniera semplice e diretta. Qui, invece, si era davanti ad una digitalizzazione parziale, poiché era necessario stampare e digitalizzare un ulteriore documento da allegare alla fattura estera ricevuta.
Invece, grazie all’introduzione di questi nuovi codici – TD16, TD17, TD18 e TD19 , tutto può avvenire in maniera automatica, comprensibile anche dal sistema di interscambio, senza passaggi analogici.
Saltare il passaggio fisico della stampa, scanner e conservazione di un documento fiscale è un aiuto fondamentale per gli addetti ai lavori, che coinvolge anche le dinamiche legate alla conservazione delle fatture stesse.
Così come spiega la guida alla conservazione delle fatture elettroniche stilata da Danea, l’azienda ideatrice del software per la fatturazione Easyfatt, questo processo è molto delicato quanto importante e deve sottostare a precise indicazioni e norme stilate dall’Agenzia dell’Entrate.
Inoltre, c’è da specificare che proprio grazie ai nuovi sistemi di conservazione delle fatture elettroniche si è snellito di molto il processo relativo alla stampa, allo stoccaggio ed all’archiviazione temporale dei documenti fiscali fisici. Purtroppo, a causa di certe procedure come quella relativa alle fatture reverse charge, si faceva ogni volta un passo indietro con lo scotto di dover gestire una doppia e più complessa archiviazione, senza considerare gli sprechi in termini di tempo e danaro.
Fortunatamente, è stata trovata una valida soluzione per ovviare a ciò, nell’ottica di migliorare sempre più il processo di digitalizzazione del Paese.