Era finito nell’indagine condotta dalla Procura di Salerno a seguito dell’uccisione, avvenuta tra il 2015 ed il 2016, di due giovani prostitute rumene, Alina Ripa e Mariana Szekeres. Si tratta di un 37enne, Z.O. originario di Banzano (AV) che, secondo gli organi inquirenti, si aggirava di notte a bordo di una autovettura alfa romeo 146 di colore scuro, terrorizzando le prostitute e pretendendo dalle stesse rapporti sessuali estorti sotto la minaccia di un coltello.
In particolare, il giovane era stato ritenuto responsabile di ben tre episodi specifici, commessi nei confronti di tre diverse donne, che sarebbero state dallo stesso violentate, minacciate con un coltello ed addirittura, in un caso, costrette a lanciarsi dalla autovettura in corsa pur di sfuggire al brutale aguzzino.
Pertanto, nella zona compresa tra la periferia industriale di Salerno e Battipaglia, si era aperta una vera e propria caccia all’uomo che, nel mese di dicembre 2016, aveva portato alla cattura dell’uomo.
L’indagato era stato dunque tratto in arresto e condotto nel carcere di Salerno con le gravissime accuse di violenza sessuale, aggravata dall’uso di un’arma, violenza privata, minacce ed altro.
Granitica la prova raggiunta dagli Organi Inquirenti che, sulla base del riconoscimento fotografico operato dalle vittime, avevano chiesto per il giovane irpino il giudizio immediato.
Nello scorso mese di maggio 2017, il trentasettenne che era stato nel frattempo rinchiuso nel carcere di Vallo della Lucania, ha proceduto alla nomina dell’avvocato Rolando Iorio quale difensore che, con una intensa attività investigativa e difensiva, è riuscito a dimostrare l’estraneità del suo assistito da ben due dei tre episodi in origine contestati. Pertanto, la stessa originaria imputazione costituita da ben cinque capi di accusa, si è ridotta soltanto a due.
Nella giornata di ieri, dinanzi al Gup del Tribunale di Salerno, Dott. De Luca, si è concluso il primo grado di giudizio con la condanna dell’imputato alla pena di quattro anni di reclusione per il delitto di violenza sessuale commesso nei confronti di una prostituta di sessantadue anni. L’unico episodio, quest’ultimo, per il quale Z.O. è stato ritenuto colpevole.
Il Giudice, in accoglimento della richiesta del difensore, ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti del cittadino montorese, che ha fatto rientro nella propria abitazione di Banzano.
L’avvocato Rolando Iorio ha preannunciato l’appello avverso la sentenza di primo grado, nel tentativo di far cadere l’ultima accusa ancora rimasta in piedi nei confronti del suo assistito.