Enti Locali – Ok alle assunzioni a tempo indeterminato

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Gli Enti Locali da oggi sono autorizzati ad assumere personale a tempo indeterminato per il triennio 2005-2007. Lo ha sentenziato la Corte dei Conti in seguito alla sottoscrizione dell’atto, avvenuta lo scorso 15 febbraio, da parte del Ministro Mario Baccini. Un documento che peraltro sarà pubblicato venerdì sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto attua gli Accordi stipulati in Conferenza Unificata il 28 luglio e il 24 novembre 2005, e contiene i criteri e i vincoli relativi agli organici nonché le modalità per le assunzioni per Province e Comuni e altri enti locali, secondo quanto previsto dalla Finanziaria 2005 per gli anni 2005, 2006 e 2007. Per quanto riguarda il ruolo delle Province, queste avranno facoltà di assumere personale attraverso la scelta di due metodologie alternative: o rispettando il limite delle economie di spesa, che ammontano a circa 20 milioni di euro, ripartite tra le singole province, o rispettando il tetto del 25 per cento delle cessazioni dal servizio verificatesi nei relativi anni precedenti. Le amministrazioni provinciali, inoltre, potranno usufruire di una riduzione delle dotazioni organiche del 5 per cento massimo. Per quanto concerne gli enti locali è stata prevista una distinzione per fasce demografiche: i comuni sopra i 5000 abitanti potranno assumere nel limite del 25 per cento delle cessazioni verificatesi nel corso del triennio 2004/2006. Particolari disposizioni di favore sono state previste, invece, per i piccoli comuni. Le amministrazioni comunali sotto i 2.000 abitanti possono assumere nel triennio un’unità di personale a fronte di una cessazione. Stesso discorso per i comuni con popolazione compresa tra i 2000 e 5000 abitanti, che possono effettuare la seconda assunzione dopo che si sono verificate 6 cessazioni. Sul fronte della riduzione delle dotazioni organiche per gli enti sotto i 5.000 non vale l’obbligo di ridurre le dotazioni organiche vigenti mentre le amministrazioni con oltre 5000 abitanti sono tenute a ridurre gli organici fino al massimo del 5 per cento.

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