Le donne, dunque, dimostrano una innata capacità nel saper coniugare le sfide del mercato con la tradizione. Un valore aggiunto per l’intero tessuto imprenditoriale, che in molti casi ha consentito alle imprese di famiglia di sfidare la crisi. In Campania, ad esempio, in poco tempo le imprese agricole femminili sono passate dal 34,8% al 37,6% (la media nazionale si attesta intorno al 29%).
Valentina Carputo, presidente Campania de “Le Donne del Vino”, rilancia il confronto sui principali esempi di enoturismo in Campania, “affinché possano rappresentare fonte di ispirazione e modelli per avviare questo processo di crescita, nel quale ben si inserisce il Sannio per il suo grande patrimonio di biodiversità vinicola e gastronomica”.
Per Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale “Le Donne del Vino”, “i dati dimostrano che le imprese femminili sono più internazionalizzate, più diversificate e più orientate alla qualità e alla difesa ambientale. Le donne, dunque, si propongono come modello per una agricoltura innovativa e sostenibile, essendo tra l’altro più scolarizzate degli uomini”.