Dolce Vita, la Procura contesta nuove accuse all’ex sindaco Festa e tre indagati

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AVELLINO- Nuove accuse all’ex sindaco Gianluca Festa, una dirigente comunale, una funzionaria e Rup dell’intervento e un imprenditore, destinatari di un’ avviso di conclusione delle indagini preliminari (che ha integrato quello già firmato dal pm Fabio Massimo Del Mauro e dal Procuratore Domenico Airoma e dal Procuratore Aggiunto Francesco Raffaele il 27 dicembre scorso) per corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio e falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici sulla base di un’annotazione del febbraio 2024 dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino . L’ipotesi della Procura della Repubblica di Avellino e’ quella contestata anche all’origine dell’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e dell’Aliquota di pg delle Fiamme Gialle presso la Procura, ovvero quella di corruzione per aver ottenuto in cambio di due affidamenti diretti una sponsorizzazione di quindicimila euro per la DelFes. Nel mirino degli inquirenti sono finiti due affidamenti diretti, il primo nel febbraio 2022 per 149.900 euro per i lavori di efficientemento energetico di Palazzo De Peruta, seguito nel settembre del 2023 da un nuovo affidamento diretto, sempre per la stessa struttura, di circa 100mila euro. I due affidamenti erano stati disposti a favore della stessa impresa, in violazione, secondo le ipotesi della Procura del “principio di rotazione”, trattandosi di due affidamenti consecutivi per commesse che riguardavano lo stesso settore. La stessa impresa, il successivo 2 ottobre 2023, aveva sponsorizzato con due fatture di 7500 euro la squadra di basket DelFes, che nella prospettazione accusatoria era di fatto gestita proprio dall’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa. Per la stessa vicenda, le due determine di affidamento, sono anche contestate all’ex sindaco e alle due dirigenti comunali all’epoca dei fatti alla guida del Settore Riqualificazione Urbana e Rup dell’intervento, il reato di falso in atto pubblico. Perché avrebbero motivato il secondo affidamento con l’assenza di alternative all’impresa che aveva già ottenuto il primo. Una circostanza che per gli inquirenti sarebbe falsa. Ora sarà anche per questa vicenda il Gup a dover valutare la possibilità di un processo.
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