AVELLINO- “Rigorosa”. Cosi’ il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Domenico Albanese, ha definito l’ inchiesta “Dolce Vita” nel corso del suo intervento di ieri sera alla celebrazione dei 211 anni dell’Arma a Rione Mazzini. Quando ha affrontato il capitolo della tutela della buona amministrazione e del contrasto alla “corruzione”, che citando Sandro Pertini, il colonnello Albanese ha definito “nemica della Repubblica”, il comandante provinciale dell’Arma per la prima volta ha anche parlato delle indagini che hanno interessato la citta” capoluogo e il Comune di Pratola Serra. “Nell’ambito dell’attività di indagine convenzionalmente denominata Dolce Vita-ha spiegato Albanese- condotta nel capoluogo con metodo rigoroso e in tempi brevi dal Nucleo Investigativo di questo Comando, così come quella che aveva interessato in precedenza, il comune di Pratola Serra e che ha visto impegnato il Nucleo Operativo della Compagnia di Mirabella Eclano, entrambe sotto la stretta illuminata direzione della Procura della Repubblica di Avellino, confermano la necessità di continuare nella strada tracciata del rispetto delle persone coinvolte e nel contempo con la piu’ ferma determinazione nell’accertamento dei fatti”.
Massima attenzione anche a preservare il buon governo dai rischi del condizionamento camorristico. Anche qui il messaggio del colonnello Albanese e’ chiaro: “Sempre nell’ ottica di preservare il buon governo di queste terre, l’ Arma irpina ha fornito un contributo necessario ad attivare quei procedimenti, che almeno in tre casi, con gli accertamenti svolti dalle Commissioni di Accesso, hanno condotto allo scioglimento delle amministrazioni comunali soggette a rischio di condizionamenti della criminalità organizzata. Lo abbiamo fatto e siamo pronti a farlo, dove occorra, anche in futuro”.
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