“Numerosi sono stati gli interventi effettuati da parte dei dipendenti dell’A.C.S. al di fuori del normale orario di lavoro (in orari notturni e festivi) per assicurare l’erogazione idrica seppur minima in taluni casi, nonostante agli stessi dipendenti non vengono regolarmente corrisposte le retribuzioni previste per straordinari e reperibilità.
Pertanto, i riferimenti a presunti episodi di sabotaggio da parte degli operatori addetti al servizio idrico, avanzati da qualche cittadino o Amministratore dei Comuni interessati dall’emergenza, sono assolutamente fuori luogo, oltre che ingenerosi nei confronti di persone che sottraggono “gratuitamente” tempo e risorse alle proprie famiglie, per assicurare un Servizio Pubblico Essenziale, quale è l’erogazione idrica ai cittadini, e serve, forse, a mascherare l’inefficienza e l’insipienza delle Istituzioni che, a distanza ormai di otto mesi dall’avvio dell’ “emergenza tetracloroetilene” non sono stati ancora capaci di individuare una soluzione efficace al problema e che anche in questi anni non hanno predisposto progetti e manutenzioni sulle reti del Servizio Idrico Integrato, direttamente dipendenti dai Comuni stessi”.