“Ritengo doveroso rimarcare il risultato eccellente conseguito con l’operazione di PG, coordinata dal PM dott.ssa Cecilia Annecchini, predisposta ad espletata con esemplare efficienza ed intelligenza investigativa nei collegamenti sinergici promossi dal Comando Provinciale Carabinieri (con costante interessamento e direttive dei responsabili Col. AdinoIfi e Tenente Col.Morganti), dal Comando della Compagnia di Baiano (Cap.Iacuzio), oltre che nello specifico impegno operativo di ufficiali di PG in servizio presso la Stazione Carabinieri di Montoro Inferiore ( Mar C. Salvatore De Maio, App. Sc. Corrado Campanella, App. Sc. Mario Pasquale D Auna, App. Sc. Emilio Toiani e App. Sc. Mario Marino, quest’ultimo addetto al Comando Stazione di Montoro Superiore)”. Lo dice in una nota il procuratore capo Di Popolo che si complimenta con i carabinieri per il maxi sequestro di marijuana effettuato l’altro giorno a Montoro Inferiore. “Il presente comunicato esprime, in particolare, – aggiunge Di Popolo – la nota di encomio dovuta ai predetti operatori della PG, della quale il sottoscritto Procuratore intende rendere partecipi gli organi dell’informazione, evidenziando e ribadendo che – la piantagione, accuratamente recintata e “mascherata” da fitta vegetazione perimetrale,ha interessato un’area agricola estesa per circa mq.500 sulla quale, ben curata, è stata riscontrata la presenza di 490 piante di cannabis indica del peso complessivo di circa Kg.850, suscettibili di trasformazione in corrispondente ingente quantitativo di marijuana; – l’arrestato A.R., osservato e pedinato opportunamente, è stato sorpreso in operazioni di cura della piantagione, con iniziativa di oggettivo ed incontestabile rilievo (nella perquisizione personale è stato trovato anche in possesso di cospicua somma di denaro contante); – il GIP competente, all’esito di complessa udienza, ha disposto la custodia carceraria nei confronti di A.R.; – l’inchiesta attinge un comparto delle attività delinquenziali di elevato allarme sociale, che richiede sempre costante e puntuale attenzione, posto che le normali condotte illecite di spaccio di sostanze stupefacenti rischiano di aprire la strada a pericolosi fenomeni di traffico e intrusioni associative e che la stessa collocazione della piantagione può attestare il salto di qualità e il progetto di consolidameto di una pericolosa centralità geografica dell’approvvigionamento”.
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