Delitti passionali, convegno ad Avellino il 12 ottobre

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Avellino – Si terrà venerdì 12 ottobre a partire dalle ore 15,30 presso l’aula magna del Tribunale di Avellino il convegno dal titolo “I delitti passionali – dallo stalking all’omicidio”. All’incontro parteciperanno Biancamaria D’Agostino, Consigliere Segretario dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, Fabio Benigni, presidente dell’Ordine degli avvocati di Avellino, Angelo Di Popolo, procuratore capo ad Avellino, Massimo Amodio, presidente del Tribunale di Avellino, Alberico Villani, Adriano Del Bene, Giuseppe Galasso, Veronica Maglio e Massimo Preziosi, presidente camera penale irpina e Giuseppe Di Gaeta. Avv. Biancamaria D’Agostino, Consigliere Segretario dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, responsabile dell’area tematica di diritto e procedura penale della Commissione per la formazione ed aggiornamento permanente dell’Avvocatura. “Il convegno – spiega Biancamaria D’Agostino – affronterà questa scottante ed attualissima tematica che vede l’Italia al primo posto in Europa per il numero di violenze consumate tra le mura domestiche o comunque nell’ambito di relazioni affettive e familiari. E’ un triste ed inquietante primato che ha indotto l’ONU – durante la 20° sessione del Consiglio per i diritti umani del 2012 – a richiamare energicamente il Governo Italiano invitandolo con una serie di raccomandazioni ad un concreto impegno volto alla prevenzione oltre che alla repressione dei reati cosiddetti passionali. Il titolo del convegno è sicuramente provocatorio: infatti l’espressione tanto utilizzata nel gergo comune di ‘delitti passionali’ deve indurci ad una seria riflessione sul significato dell’accostamento di due termini davvero antitetici: cosa può esserci di passionale in un delitto? La locuzione “Delitto passionale” ci riporta alla mente il “delitto d’onore” previsto dall’art 587 del c.p., poi giustamente abrogato con la legge n. 442 del 5 agosto 1981 e rievoca dunque una sorta di attenuazione e giusticazione assolutamente inaccettabile in una società civile. Quindi, iniziamo a non chiamarli più delitti passionali!”, conclude la D’Agostino.

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