Decreto Bersani: l’intervento della deputata di An Giulia Cosenza. “Siamo di fronte ad una palese ed indebita interferenza dello Stato centrale nelle materie che la Corte costituzionale affida alla riserva di legge esclusiva delle regioni. La lesione di tale autonomia scalfisce l’impianto costituzionale sulla suddivisione delle competenze tra Stato ed enti locali e può portare ad una deriva dagli esiti imprevedibili. La ricerca dell’equilibrio tra le competenze degli organi centrali e periferici è stata in questi anni oggetto di problemi politici ancora aperti: basti pensare all’ultimo referendum costituzionale e alla necessità di porre comunque mano ad una revisione della Costituzione sulla materia, per accentuare – non certo diminuire – l’autonomia degli enti locali. Com’è noto, le regioni devono legiferare nel rispetto dei principi fondamentali, la cui determinazione è riservata allo Stato. Nelle altre materie sulle quali acquistano competenza legislativa esclusiva, le regioni nel legiferare e adottare regolamenti incontrano solo il limite della Costituzione e non più il limite delle leggi dello Stato, come avveniva in passato. Ora, infatti, lo Stato ha perso il potere di sospensione, per cui, se il Governo ritiene incostituzionale una legge regionale, può solo fare ricorso alla Corte costituzionale e attendere il responso, senza poterla sospendere. Alla luce di questo, emerge una certa leggerezza e superficialità della maggioranza, che oggi mette a punto atti, come quello che oggi discutiamo, senza tenere conto delle conseguenze degli squilibri che il loro contenuto può determinare. Non è dato al Parlamento il compito di suscitare conflitti di competenze fra gli organi costituzionali, ma piuttosto quello di porsi come il luogo privilegiato ove si esercita la correttezza istituzionale. È proprio perché esistono aspetti critici che ineriscono, per l’appunto, alle questioni regionali che intendo presentare questo ordine del giorno, ravvisando la necessità di un impegno del Governo affinché, dopo un confronto fattivo per consentire alle regioni di esercitare al meglio il proprio ruolo, vengano adottate le misure normative necessarie per il raccordo Stato e regioni. Mi riferisco alla concertazione, strumento e metodo indispensabile per far coesistere l’esigenza di tutela della concorrenza – e di competenza esclusiva dello Stato – con l’autonomia regionale per quanto riguarda le norme che si riferiscono agli ambiti di competenza delle regioni. Concertazione che avrebbe dovuto essere posta in essere prima dell’adozione dei provvedimenti aventi peraltro un così forte impatto sociale, per evitare inasprimenti nei rapporti tra le istituzioni e le diverse categorie dei lavoratori interessati. È per i motivi sopraesposti, e ritenendo che il provvedimento in esame sia di dubbia legittimità costituzionale, che confido nell’approvazione del mio ordine del giorno”.
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