De Blasio (Pd): “Il direttorio ha fallito. Congresso? Si cercano alibi per guadagnare tempo”

0
311

De Blasio, come esce il Pd dai ballottaggi nazionali?

“Male. E’ evidente. Torino, Roma, per quanto elezioni amministrative, rappresentano un allarme. Un segnale serio, un messaggio politico chiaro al Partito Democratico che è chiamato oggi a ripensare e rilanciare un modello di partito che sia più legato ai territori, ai cittadini in carne ed ossa invece che alle astuzie e alle malizie politiche dei capicorrente.”

Pensa che il “tutti contro Renzi” espresso in maniera abbastanza evidente in questa tornata amministrativa possa condizionare in maniera negativa l’esito del Referendum di Ottobre?

“Certo che il rischio esiste. Anche prima delle amministrative, esisteva. Certo, l’esito del recente appuntamento elettorale può accentuarlo. Tocca a tutti i democratici e, non solo , ai veri riformisti utilizzare ogni momento, ogni occasione, d’ora in avanti, per spiegare e illustrare le ragioni di merito del prossimo appuntamento referendario.”

Il dato che la maggior parte degli opinionisti ha evidenziato riguarda lo sfilacciamento nel Pd tra Roma e territori. Condivide questa analisi strizzando l’occhio anche alla realtà avellinese?

“Il disagio sui territori è evidente e non va affrontato come un fastidio, ma come il punto di partenza di una fase nuova. Lo smarrimento e la confusione non risparmia anche realtà locali con riferimenti e strutture più stabili di quella irpina. Alla luce di quanto accaduto dalle nostre parti, bisognerebbe ripartire dall’umiltà di riconoscere che le leadership non derivano automaticamente dal consenso (quando c’è). Oggi esistono tante, anzi troppe, solitudini che vivono la politica come una vicenda personale, un fatto proprio.”

Enzo De Luca, in una recente intervista, ha dichiarato che il Congresso non si farà a Luglio per volere del Pd nazionale che ha anteposto a tutto il referendum di Ottobre. Secondo lei è davvero così?

“No, non è così. La situazione del Pd di Avellino non può essere equiparata a quella delle altre province per le quali vale il dispositivo nazionale.
La verità sta nel fallimento politico del direttorio. Anche alla luce di quanto accaduto in occasione delle amministrative durante le quali si è “sballottato” il partito, ovunque, a proprio piacimento esponendolo a mortificazioni e offese pubbliche, nell’imperdonabile indifferenza di chi avrebbe dovuto difenderlo.
Di fronte a questa realtà invece di accelerare sul congresso provinciale, come d’altronde si era concordato al momento delle mie dimissioni, c’è stato e continua ad esserci chi ha cercato alibi e scuse per guadagnare tempo e , dunque, rendersi ancora più responsabile e colpevole delle attuali difficoltà.”

Lei è riferimento dell’Associazione OpenIrpinia fatta da molti giovani della provincia irpina. Che ruolo avrete nel prossimo congresso provinciale?

“Openirpinia come Radici Democratiche sono soltanto due iniziative che vorrebbero portare il proprio contributo a sostegno di un Pd in difficoltà.
Si legga positivamente il protagonismo delle associazioni che gravitano attorno al Pd in questa fase. È sicuramente importante proseguire lungo questa strada con spirito di collaborazione ma senza rinunciare a dire quello che si pensa.
Da questo punto di vista confesso che si tratta di una condizione nuova sia per me e per chi con me in questi anni ha condiviso ruoli di responsabilità prima come presidente e poi come segretario provinciale.
Agli altri era consentito tutto: dire, scrivere, parlare, spesso in libertà.
Per noi c’era la “consegna” della responsabilità.
Oggi intendiamo in maniera ancora più autentica fare la nostra parte liberando il palcoscenico da ruoli e copioni strausati e contribuendo con l’impegno e la militanza politica a ricostruire una condizione nuova per il Pd e per i nostri territori.
Abbiamo una opportunità anche dal punto di vista generazionale. Non penso alla retorica del “patto generazionale” ma credo nell’utilità di una spinta proprio da parte di quelle generazioni che non hanno tanto passato da raccontare ma molto futuro da costruire. Lo dico sinceramente con serenità a tutti, indistintamente, con buona pace di quanto accaduto recentemente. La politica è, anche, questo.”

 

Pasquale Manganiello

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here