D’Addesa: “Firmare per referendum su legge elettorale”

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Da Erminio D’Addesa Comitato Promotore Referendum abrogativo legge elettorale riceviamo e pubblichiamo ” Le ultime vicende politiche, come la manovra finanziaria, devono convincere sempre di più i cittadini elettori ad impegnarsi ed a firmare i requisiti referendari per l’abrogazione del cosiddetto “Porcellum” –la legge elettorale vigente- che consente ad ad una “Casta di Indicati “in Parlamento di governare (?) l’Italia nonostante il lassismo e la decadenza politica ed amministrativa che attualmente caratterizzano la vita politica italiana. E’ necessario abrogare il “Porcellum” e con esso il sistema elettorale delle liste bloccate che consente ai Capi dei Partiti, a “tutti” i Capi di Partito dalla destra alla sinistra dello schieramento politico italiano, di determinare la composizione del Parlamento indicando nelle posizioni di testa delle liste i nominativi di quelli che saranno eletti. Ovviamente –nelle posizioni di vantaggio- sono indicati quasi sempre i fedelissimi, gli yes-men , i cortigiani , gli apparatcik, i gruppi di potere ai vertici dei partiti con il risultato di avere una classe politica parlamentare che non sempre brilla per qualità e per spessore politico. Il cittadino elettore deve tornare al centro del sistema politico ed elettorale italiano e non può essere semplice spettatore di una partita giocata “da forze politiche ormai autoreferenziali” distanti anni luce da quelli che sono i bisogni e le necessità della gente, dei disoccupati, degli anziani, dei giovani laureati in fuga verso paesi esteri per un caro-vita imperante, per lo svuotamento del potere di acquisto dei salari, per l’enormità di una evasione fiscale condivisa quasi ufficialmente da questo premier straricco e populista, etc.. Proprio la manovra finanziaria è la cartina al tornasole della mancanza di autonomia della Casta degli Indicati; nessuno tra i Parlamentari meridionali “indicati”nel Centrodestra ha proferito parola rispetto a quanto stabilito dal Governo di Centrodestra nella manovra stessa ai danni dei ceti meno abbienti, con l’introduzione dei tickets sanitari e di tutte le misure antipopolari in quanto sottoposti ai diktat di chi li ha mandati in Parlamento pena una probabile mancata candidatura nella tornata elettorale successiva. Quindi i Parlamentari italiani che dovrebbero agire “senza vincolo di mandato” come recita la Costituzione sono di fatto vincolati a chi li ha indicati e pertanto costretti a essere soldatini ubbidienti per conservare il seggio. Con il Referendum promosso –“in maniera trasversale”- dai Proff. Sartori, Passigli e da altri esponenti della società civile e del mondo della cultura si vuole far tornare il cittadino protagonista e legare l’eletto al territorio e quindi all’elettore medesimo sganciando il tutto dal discorso della cosiddetta modernizzazione del sistema elettorale che avrebbe dovuto portare al bipolarismo e che invece ha portato ad una vera e propria “Babele” della rappresentanza parlamentare. Il bipolarismo doveva rappresentare la novità della Seconda Repubblica ed invece è necessaria una rivalutazione del sistema proporzionale della tanta –ingiustamente- vituperata Prima Repubblica con l’introduzione del voto di preferenza, dello sbarramento al 4% e l’eliminazione del premio di maggioranza che potrebbe consentire ad una minoranza nel Paese di ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento. Le liste bloccate ed il premio di maggioranza costituiscono un “vulnus” nel sistema elettorale e quindi nei principi della democrazia rappresentativa e considerato che la “Casta Partitocratica in maniera bipartisan” non ha alcuna intenzione di modificare il “Porcellum” per via parlamentare è necessario raccogliere le firme ed andare verso il Referendum abrogativo che certificherà sicuramente la vittoria del “paese reale” sul “paese cosiddetto legale”.

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