AVELLINO- La candidatura di Bacoli a Capitale della Cultura 2028 salda un legame che va avanti da secoli nel segno e sul percorso tracciato dall’Acquedotto Augusteo, da Serino fino alla zona Flegrea e alla Piscina Mirabilis di Bacoli. Una conferenza stampa per presentare questo progetto, che sarà ufficialmente inviato al Ministero della Cultura il prossimo 25 settembre, quella organizzata questa mattina al Circolo della Stampa. Il nome del progetto “L’oro blu della Campania – da Marco Vipsanio Agrippa a Luigi Vanvitelli” ripercorre proprio questo legame storico tra Irpinia e Area Flegrea. L’introduzione è stata affidata a. Pasquale Luca Nacca presidente dell’associazione Insieme per Avellino e l’Irpinia che ha inoltrato il suddetto progetto per Bacoli capitale italiana della cultura 2028. Tra gli interventi di Carmine Cioppa appassionato di storia, Gerardo Troncone presidente del Gruppo Archeologico Irpino che ha redatto il progetto, Josi Gerardo Della Ragione sindaco di Bacoli, Luigi Sorrentino del Gruppo Archeologico Nazionale, Ciro Iengo già sindaco di Ercolano. Proprio il sindaco di Bacoli, Gerardo Josi Della Ragione ha rimarcato come: “C’è un legame profondo da anni, quando abbiamo avviato la costruzione di una rete amministrativa che collega appunto di nuovo Serino e Bacoli. Una rete che sta funzionando, sia per la capacità di interconnessione tra le amministrazioni ma anche sulla capacità di richiedere finanziamenti per valorizzare l’intero percorso, che poi è un modo per tenere dentro la costa e le aree interne, così come i Romani ci hanno insegnato e noi dobbiamo provare a ripetere”. Per Della Ragione “su questa scia di valorizzazione del territorio che ha portato tra l’altro alla riapertura di visite archeologiche della Piscina Mirabilis e delle cento camerelle e tutti i siti diciamo proprio in termini di acqua di cisterna, abbiamo deciso di candidare la città di Bacoli come “Capitale italiana della Cultura”. Innanzitutto per valorizzare il territorio, ma anche per uscire dalla cappa di negatività che il bradisismo ha comunque determinato sul territorio e anche per creare e rinsaldare tutti queste percorsi che abbiamo creato in questi anni di sinergia, tra cui appunto, questo che lega nuovamente Serino e Bacoli . Nel progetto che presenteremo il 25 settembre al Ministro della Cultura c’e’ proprio questo. In realtà un’esplosione culturale che ha determinato un fiorire culturale che ha creato tante cose meravigliose con Avellino e tante altre parti d’Italia”. Pasquale Luca Nacca, presidente di Insieme per Avellino e l’Irpinia, entrando ha spiegato che “Il progetto che ha a che fare con l’acquedotto Augusteo, ad opera di Agrippa che parte da Serino, che arriva a Bacoli attraversando Cesinali, Forino, Contrada, Montoro, la zona di Palma Campania, il vesuviano, fino ad arrivare a Napoli alla Piscina Mirabilis di Bacoli. E’ un progetto importante perché consente di rivalorizzare un patrimonio archeologico, storico, naturalistico che è andato un po’ cancellandosi col passare dei secoli. Quindi questa è la cosa sulla quale puntiamo maggiormente, oltre al fatto che nel titolo del progetto c’è anche Luigi Vanvitelli, perché anche l’Acquedotto Carolino, che sta verso la zona della Valle Caudina prende spunto in qualche modo dall’Acquedotto Augusteo. Ma soprattutto come si diceva poc’anzi, noi vogliamo fare in modo che le aree interne e le aree costiere siano in continua sinergia tra di loro e che in questo possiamo fare secondo noi tramite anche tramite questa eh candidature di Bacoli Capitale della Cultura 2028”. Tantissimi i riferimenti alla storia dell’acquedotto giunti nelle relazione di Gerardo Troncone e Luigi Sorrentino, proprio quest’ultimo ha raccontato con documenti e immagini che a stabilire che l’Acquedotto, realizzato in età Augustea “e’ un’opera grandiosa, ed e’ l’ opera pubblica più importante realizzata dai Romani in Campania”. L’iniziativa di questa mattina è stata anche un omaggio alla memoria di Luigi Mainolfi, tra i fondatori del Gruppo Archeologico irpino e da sempre impegnato per la promozione della cultura.
Da Serino a Bacoli, un progetto per unire zona costiera e aree interne: impariamo dai Romani
