Con l’assemblea che si terrà domani mattina a partire dalle ore 9.30 dinanzi ai cancelli dello stabilimento Irisbus di Flumeri, la Uil di Avellino e la categoria dei metalmeccanici darà di fatto avvio ad periodo di mobilitazione e di protesta, al fine di evitare che la Fiat chiuda definitivamente l’unica fabbrica italiana che produce autobus. La decisione assunta dal gruppo Fiat risulta incomprensibile per il sindacato soprattutto se si pensa che solo poco tempo fa sono stati investiti ben 8 milioni di euro per rimodernare lo stabilimento ufitano.
“Quanto annunciato questa mattina dalla stampa – ha sottolineato il segretario provinciale della Uilm Gaetano Altieri – ci ha colto di sorpresa. C’è naturalmente molta rabbia ed una grande amarezza per la decisione presa dalla Fiat sul settore autobus . Decisione che che non ci saremmo mai aspettati. Gli impegni assunti , qualche mese fa, infatti, erano completamente diversi. Si era deciso per una ristrutturazione dello stabilimento di Flumeri, tanto è vero che sono stati investiti 8milioni di euro da Fiat. Soldi che l’azienda ha quindi deciso letteralmente di buttare via. La chiusura dell’unica fabbrica che produce autobus in Italia non trova alcuna giustificazione. Di certo non lasceremo che la cosa prosegua senza ostacoli per Fiat. E l’assemblea di domani sarà solo l’inizio della mobilitazione. Faremo tutto quanto è in nostro potere per fermare l’ennesimo scippo all’Irpinia”.
“La Uil – ha sottolineato Franco De Feo, segretario provinciale della Camera sindacale – non può accettare l’ennesima decisione scellerata che colpisce l’Irpinia e in questo caso tutto il Mezzogiorno d’Italia. Chiudere lo stabilimento di Flumeri significa non produrre più autobus italiani. La Fiat è venuta meno ad una serie di accordi fatti. Il sindacato tenterà in ogni di modo di trovare una soluzione che tuteli nel modo migliore possibile i dipendenti di iribus. Al Governo e ai rappresentanti regionali e locali di questa maggioranza ricordiamo che di certo non ha aiutato l’ulteriore taglio che il Ministro Tremonti ha fatto sul versante trasporti. Quei fondi sarebbero serviti rinnovare il aprco auto regionale e quindi a creare importanti commesse per Fiat o per altri imprenditori disposti ad investire. Questa scelta ci ha letteralmente tagliato fuori”.