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Crisi industria – Gibelli ad Avellino per il rilancio dell’Irpinia

Avellino – L’Irpinia lancia la sfida alla classe politica ed imprenditoriale del paese e si ripropone come la ‘terra promessa’ degli investors del Nord Italia ed europei. E’ quanto emerso dall’incontro odierno all’Unione Industriali di Avellino promosso dal parlamentare di MpA, Arturo Iannaccone, che ha visto la partecipazione del numero uno di Confindustria Avellino, Silvio Sarno, e del presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Andrea Gibelli. L’esponente del Carroccio ha accettato di buon grado l’invito al tour in Irpinia, giro che in giornata lo porterà tra alcune delle realtà industriali made in Irpinia.
Reindustrializzazione delle aree abbandonate dell’Alta Irpinia, federalismo fiscale ma anche fiscalità di distretto: queste alcune delle tematiche affrontate nel summit tenutosi all’Unione Industriali. “Ci siamo posti come obiettivo quello di riprendere lo sviluppo in Irpinia – ha commentato a termine del vertice Iannaccone – un percorso che la provincia ha conosciuto subito dopo il terremoto e che poi mestamente si è interrotto. La crisi nel Mezzogiorno e in Irpinia è ancora più pesante: abbiamo il dovere di offrire soluzioni più efficaci”. L’esponente di MpA scrive la ricetta per uscire dalla crisi: “Come primo strumento per fronteggiare la crisi il Governo ha potenziato il sistema degli ammortizzatori sociali. Per quanto concerne la provincia di Avellino nel particolare, credo che innovazione e ricerca siano elementi fondamentali per uscire dall’empasse finanziaria. Bisogna consentire la reindustrializzzione delle aree dell’Alta Irpinia che sono state abbandonate”. L’azione di Arturo Iannaccone nelle ultime settimane si è soffermata in particolare sulla crisi che ha impantanato nuovamente il settore della concia a Solofra. In merito il parlamentare di MpA ha affermato: “Le risorse ci sono e arriveranno ma evidentemente bisognerà puntare molto sulla qualità. Ritengo sia un grave errore pensare che il polo conciario di Solofra sia ormai destinato a vivere passivamente il momento di crisi”.

Dal Presidente della Commissione attività produttive è arrivato, invece, il serio consiglio a “… non considerare le poche risorse a disposizione come un sistema di finanziamento a pioggia ma pensare di valorizzare quei sistemi e quei distretti che sono la fortuna ed il futuro del paese indipendentemente dalla loro localizzazione”. In tal senso, la commissione presieduta da Gibelli avvierà una indagine conoscitiva sul manifatturiero in Italia, al fine di trovare quegli strumenti più adatti per valorizzare le eccellenze del paese. E in Irpinia? “Attendiamo che venga concretizzato lo strumento dell’accesso al credito, già oggetto di approfondimento dei lavori della Commissione. Le nostre piccole e medie imprese, il vero tessuto sociale del Paese, hanno la necessità di avere oggi continuità di accesso al credito. Il 2009 sarà un anno difficile: vanno adottate tutte le misure che consentano alle nostre aziende di superare la crisi in modo da riproporsi quando i mercati torneranno aperti e competitivi rispetto ad una domanda che oggi non c’è. Anche le nostre aziende dovranno essere nelle condizioni di esistere ancora rispetto ai tanti dittatori, presenti anche in Irpinia, minacciano di eliminare le eccellenze industriali”. Gibelli ha inoltre sottolineato che “… il federalismo non è uno slogan ma una opportunità per tutti perchè le risorse del paese escano finalmente dal canale dell’assistenzialismo che non ha aiutato il Sud e che ha messo un freno allo sviluppo del Nord. Dico questo con la consapevolezza che se non si aiuta a risolvere i problemi degli altri prima o poi quei problemi diventano i tuoi”.

A chiudere la serie di interventi, il padrone di casa: “Ho avuto modo di apprezzare gli interventi di Gibelli – ha riferito Sarno – persona concreta che conosce i problemi delle imprese”. Due le proposte messe sul tavolo dal leader degli industriali di Avellino. La prima riguarda la questione annosa delle aree, un tempo industrializzate, oggi abbandonate presenti in provincia: “Ci sono difficoltà nelle cosiddette aree ex art. 32, soprattutto rispetto ai tanti (decine, ndr) capannoni che sono bloccati nelle curatele fallimentari. Abbiamo proposto a Gibelli, con la speranza che questa venga subito articolata in legge, di costituire un fondo da gestire poi con Sviluppo Italia, nel quale mettere sufficiente denaro per rilevare questi capannoni che poi dovranno essere banditi dalle Asi”. Questa l’idea di Sarno: l’Irpinia potrà nuovamente puntare ad essere terra di insediamenti industriali: “Gli imprenditori del Nord avranno la possibilità di investire ancora nella nostra terra a patto che prestino sufficienti fideiussioni onde evitare quello che è successo nel passato”. Mai più cattedrali nel deserto.
La seconda proposta di Sarno si è articolata sulla fiscalità di distretto e sul rilancio di alcune realtà in forte crisi come quella della concia: “Gibelli ha condiviso pienamente la proposta di sostenere dall’alto tutto il settore della concia che subisce concorrenza e dumping da altri paesi non comunitari. Oggi c’è necessità di stare uniti rispetto alle problematiche del sociale – conclude Sarno –. C’è la possibilità di utilizzare diversamente gli ammortizzatori sociali. Ad esempio, in ambito di crisi non strutturali ma congiunturali, alle imprese venga dato la possibilità di sfruttare diversamente la cassa integrazione, tenendo gli operai al lavoro e non versando l’Inps: così si creerà la giusta competitività che ci permetterà di di superare la crisi”. (di Antonio Pirolo)

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