Al centro del dibattito, la difficile condizione in cui versa la città e l’arduo compito che Paolo Foti si appresta ad affrontare all’indomani della svolta amministrativa.
Proprio per questo Dino Preziosi, come ha più volte sottolineato, non intende dare battaglia nell’assemblea municipale, ma auspica ad un’ opposizione propositiva e costruttiva. “Bisogna cercare di lavorare insieme a chi ha il diritto e il dovere di governare per evitare che si ripetano gli errori del passato. Mi riferisco a quei mostri che sono stati costruiti che non hanno significato né valore, nonostante siano stati fatti passare all’opinione pubblica come qualcosa di nuovo. In realtà si tratta di opere che hanno violentato e angustiato la nostra città. Diciamo basta a chi ha compiuto certe scelte che non rispettano la storia di Avellino e se vogliamo parlare di nuovo, non ne parliamo solo nei termini di uno slogan, ma di condivisione e progetti”.
Il manager dell’Air propone la delineazione di un cammino che guarda all’interesse della comunità salvaguardando la storia e le tradizioni della città. “Il futuro è nella comunità, mi piace pensarlo come un passaggio dalla razionalità all’irrazionalità e la politica non è un fine, ma il mezzo che serve a determinare queste scelte. Questo futuro si gioca sull’urbanistica che significa sociale, cultura e non business”. Secondo Preziosi vanno valorizzate le eccellenze del territorio che sanno interpretare le esigenze degli Avellinesi e non rivolgersi a professionisti oltreconfine che poco conoscono la storia del capoluogo. Il riferimento è a Piazza Libertà: “come possono dei toscani realizzare il progetto di una piazza che era il crocevia tra il Castello settecentesco, la Dogana del 1800 e del Corso che risale al 900, senza conoscerne la funzione? Se non si capiscono queste cose bisogna porre rimedio aiutando chi deve governare. Per questo consiglio al sindaco di fornirsi di uno staff che faccia da filtro tra lui e la giunta optando per un governo del fare con uomini adatti e dopo averli consumati nei loro progetti li cambi e ne cerchi altri”.
A sostegno dell’idea di Preziosi anche Toni Iermano: “Piazza Libertà è il vero centro storico della città, l’Avellino del cambiamento nasce proprio da lì, dallo sviluppo di quel luogo in cui si incontravano le persone delle più svariate classi sociali. Se i grandi architetti ignorano la storia della città la privano della sua funzione: la funzione di un’identità collettiva”.