AVELLA- L’ ex sindaco di Avella Domenico Biancardi , condannato ad un anno con pena sospesa per abuso d’ufficio, ai microfoni di Itv parla di “una sentenza politica” e annuncia anche un esposto al Csm per valutare il comportamento del Collegio. Molto probabilmente il riferimento è all’ultima parte della lunga e dura arringa del suo legale, il penalista Gianfranco Iacobelli, che è stato invitato dal presidente del collegio Roberto Melone mentre discuteva dell’evoluzione storica del reato di abuso d’ufficio, ad attenersi all’oggetto del dibattimento (un intervento che ha portato il penalista a chiudere il suo intervento, ritenendolo evidentemente uno stop alla sua discussione ). Intanto sulla vicenda pesa la scure dell’ applicazione della Legge Severino (come e’ avvenuto in altri casi analoghi). Con la successiva doppia sospensione di Biancardi da Comune e Provincia. Nelle prossime ore il Tribunale infatti potrebbe trasmettere alla Prefettura di Avellino il dispositivo con la condanna nei confronti dell’ex sindaco. A Palazzo di Governo spetterà poi decidere di trasmettere con un proprio decreto la comunicazione di sospensione al Consiglio comunale di Avella, dove Biancardi ricopre proprio la carica di presidente del civico consesso. Ovviamente anche alla Provincia di Avellino, dove ricopre invece la carica di consigliere. Una sospensione impugnabile, quella che potrebbe scattare a breve per l’ex sindaco e presidente della Provincia. Anche alla luce di recenti decisioni in altri contesti, Biancardi prima di una condanna passata in giudicato potrebbe ottenere una sospensione della Severino. Ma proprio la condanna passata in giudicato ci sono scarse possibilità. Infatti sulla vicenda pesa anche un ulteriore dato. Tra qualche mese scattera’ la prescrizione del reato (datato 2014) per gli undici imputati. Quindi si dovra’ attendere che i giudici di secondo grado ne prendano atto. Entro novanta giorni poi ci sarà il deposito delle motivazioni da parte del Collegio del Tribunale di Avellino, che ha emesso il verdetto nei confronti degli undici imputati. Scontata, anche alla luce delle reazioni di queste ore, l’impugnazione della sentenza.
Redazione Irpinia
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