I segretari provinciali di Cigl e Uil, rispettivamente Vincenzo Petruzziello e Franco De Feo, si esprimono attraverso una nota al vetriolo sulla questione della presidenza del Comitato provinciale dell’Inps. Duro l’attacco sferrato dai due al segretario provinciale della Cisl Mario Melchionna.
“La segreteria provinciale della Cisl – scrivono i due – non smentisce i predecessori e non si assume la responsabilità di invertire una tendenza egemonica mirata all’occupazione del potere in tutte le sedi collegiali ed istituzionali. Dopo la Camera di Commercio, dove il Segretario Melchionna ha superato se stesso barattando una sua disponibilità alla rotazione al Comitato INPS con la rinuncia all’apparentamento di UIL e CGIL, e prima ancora il Comitato Consultivo dell’INAIL dove la CISL per non concedere la Presidenza alla CGIL ha realizzato l’apparentamento con la Confindustria eleggendo a Presidente Crescenzo Ventre (nome che si ripete nella storia INPS di oggi), è arrivato questa mattina il nuovo scoop con la Presidenza del Comitato Provinciale dell’INPS.
Il Comitato INPS per la storia e per l’impegno del Sindacato, nonostante la perdita nel tempo di caratteristiche gestionali e di supporto all’attività burocratica propria dell’Istituto, rappresenta un importante momento di confronto tra le parti sociali e gli Enti pubblici che sono nello stesso presenti. Avevamo proposto, come UIL e CGIL, procedure trasparenti e democratiche per la individuazione dei soggetti sindacali a cui affidare il lavoro del Comitato per il prossimo quadriennio.
Purtroppo si conferma che la democrazia e la partecipazione non hanno mai trovato ospitalità nei rapporti sindacali, in tale condizione specifica INPS, in oltre trent’anni, sin dalla costituzione del Comitato provinciale INPS, epoca dalla quale si è dovuta registrare un’egemonia della CISL che, in tutte le occasioni di nomina della Presidenza, ha puntualmente disatteso impegni assunti in precedenza con la UIL e la CGIL. Anche questa volta abbiamo utilizzato le armi del confronto e della diplomazia per tentare di costruire un’intesa unitaria che consentisse di voltare pagina e di attivare un processo di rotazione che, in altre province della Campania, è ormai pratica applicata e consolidata. Non siamo riusciti a realizzare l’obiettivo nonostante impegno e disponibilità a lavorare per un progetto unitario, anche di più ampio respiro, sulle problematiche sindacali presenti nel mondo del lavoro della nostra provincia.
La cosa particolarmente strana, e oltremodo grave, è che quando si tratta di “occupare poltrone e potere” scattano gli egoismi di sigla e si è immediatamente pronti a lanciare la sfida del consenso e dell’autocelebrazione, anche a danno di un processo unitario presente sulle questioni politiche e di confronto istituzionale (vedi patto per lo sviluppo). Nonostante i criteri di individuazione e misurazione della rappresentatività non siano assolutamente obiettivi e non riferiti a parametri controllati e certificati da soggetti terzi, abbiamo scelto di non proporre ricorso al decreto della Direzione provinciale del Lavoro proprio per aiutare il confronto verso una soluzione unitaria. Abbiamo proposto un protagonismo reale delle rappresentanze imprenditoriali e degli Enti pubblici presenti in Comitato INPS, lanciando con forza l’idea di individuare un candidato condiviso che potesse rappresentare tutti, dal mondo del lavoro alle Istituzioni. Una proposta che è stata probabilmente sottovalutata e la lettura del risultato della votazione ci fa esprimere comprensione umana per un rappresentante della Confindustria (Crescenzo Ventre) che ha confermato di aver votato il neo confermato Presidente Sergio Imbimbo (per ricambiare la sua nomina a Presidente del Comitato INAIL nel cui ruolo eccelle per un silenzio assordante sulle problematiche della sicurezza) e rispetto per l’altro rappresentante Giacinto Maioli che ha confermato di essersi attenuto alle indicazioni del Presidente Sabino Basso (al quale consigliamo di far sentire l’autorevolezza del suo incarico).
Se fosse vera la nostra intuizione che il Direttore di Confcommercio si è correttamente astenuto, dobbiamo registrare che tutti gli altri componenti non di diritto ( Vincenzo Montano della UGL, Giovanni Zarro della CIDA – rappresentante i Dirigenti a livello regionale (sic!!!)- Carlo Pizza della Coltivatori Diretti) hanno votato a favore del candidato della CISL e noi ne prendiamo, ovviamente, atto. Anche gli altri componenti quali “membri di diritto” hanno votato secondo copione e, nonostante le assicurazioni di astensione per facilitare la ricerca di un’intesa unitaria hanno puntualmente preso posizione a favore di una sola parte del Sindacato e hanno benedetto sull’altare della demagogia e della falsità il loro ruolo istituzionale di imparzialità nelle decisioni che attengono al mondo dei lavoratori. E’ vergognosa l’attività della CISL che tenta “in ogni luogo ed in ogni dove” di attivare la propria presunta maggioritaria rappresentatività nel mondo del lavoro irpino, ormai l’INPS è una sua cittadella, dalle Commissioni CIG al Comitato INPS ed, in ultimo, ai giochetti sugli accrediti delle pratiche di pensione. La decisione di oggi è stata consumata da una sola parte sindacale (con il cuscinetto della UGL che dimostra di essere succube dell’egemone di turno) che ha ripercorso la strada dell’arroganza e della prevaricazione e della individuazione di appartenenze assolutamente non compatibili. Per quanto ci riguarda, come UIL e CGIL, controlleremo l’attività del Comitato INPS ed anche della gestione della Direzione per quanto ci è consentito dalla legge, per rendere l’Istituto sempre più rispondente alle richieste dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e per rivendicare soddisfazione rispetto alla qualità del servizio ed alla puntualità degli adempimenti di legge”.