Tutti si sono mostrati concordi sull’opportunità di un anno di cassa integrazione in deroga, per evitare che tutti i 120 lavoratori entrassero in mobilità dal prossimo 28 febbraio, data di scadenza del contratto di fitto del capannone e giorno in cui di fatto il gruppo Leoni dismetterà il proprio impegno industriale in provincia di Avellino.
Dunque gli operai potranno godere di 700 euro mensili a cui andranno ad aggiungersi ulteriori 200 euro stanziati dal Governo per la cassa integrazione in deroga, e concessi dalla Regione Campania.
“Quando una fabbrica chiude la situazione è sempre difficile. Tuttavia siamo riusciti a raggiungere un punto di equilibrio – ha spiegato a chiusura del vertice il segretario della Fim Cisl Giuseppe Zaolino – I lavoratori, pur non avendo un apparato su cui poggiarsi non saranno licenziati”.
Nonostante il risultato positivo, Zaolino è conscio della fase emergenziale che non sarà certo arginata con singoli e relativi successi. Ciò che occorre, in termini pratici, è un effettivo rilancio. Da qui l’appello, ma soprattutto il monito alle istituzioni irpine: “Ora più che mai abbiamo la necessità di una svolta. Il nostro consenso alle elezioni di giugno sarà propedeutico ad un programma serio di sviluppo e rilancio del Piano industriale irpino e alla ricollocazione dei lavoratori della Cablauto”.
Insomma, candidati o aspiranti tali avvisati.