Avellino – Uno nessuno e centomila, bisogna scomodare Luigi Pirandello e uno dei suoi più celebri romanzi per provare a trovare una spiegazione alla stagione di un Avellino capace di dettare legge ‘fabbricando’ spettacolo o vincendo semplicemente con la testa, quando è lontano dalla propria terra, e di sciogliersi come neve al sole dentro a quello che una volta era il proprio fortino.
Eppure nonostante l’altalena di emozioni che questo organico sta regalando e la classifica che non sorride, con i lupi che stanno cercando di risalire la china ed insediarsi nelle posizioni di vertice, gli irpini confermano di avere il migliore potenziale offensivo di tutto il campionato.
Peccato che al momento questo non stia bastando per fare in modo che quella corazzata considerata da tutti tale, riversasse sempre in pieno sul campo il proprio valore. Con 33 goal messi a segno la truppa biancoverde ha il migliore attacco del girone I, i lupi hanno siglato tre reti in più della capolista Trapani e della Vigor Lamezia e 9 in più rispetto a Rossanese e Milazzo che attualmente si trovano lassù. 24 marcature sono arrivate dal reparto avanzato: 15 Romano, 4 Majella, 2 a testa Biancone e D’Isanto, 1 Tarquini. La squadra di D’Arrigo prima e Marra poi ha mandato in rete complessivamente 11 giocatori, con Rega 2, Viscido e Fanelli 2, De Angelis, De Simone e Puleo 1 che completano il quadro. Su 24 elementi di movimento è andato in goal poco meno del 46%. Tutti gli elementi presenti in organico sono stati utilizzati, ad esclusione del rumeno Bircea Fanel. 14 i goal siglati al Partenio che mettono i biancoverdi in sesta posizione. Molto più incoraggiante il dato relativo alle battaglie in campo avverso con 19 centri lontano dall’impianto di Via Zoccolari, che fanno si che i lupi abbiano la migliore linea offensiva esterna: 10 in più del Trapani e 12 in più dell’altro duo di testa. A conferma di quanto sia strano questo Avellino cinico, corsaro ed in grado di incutere terrore in qualsiasi landa lontana dall’Irpinia, timoroso e poco concreto invece in casa propria. Fuori dalla ‘tana’ una media di quasi 2 goal a partita, mentre tornando ai match davanti al pubblico amico la media è di 1,4. Il bomber Romano è in corsa per il titolo di migliore marcatore di ogni girone. Su nove raggruppamenti di serie D l’esperta punta al momento è dietro solamente a Fabbro dell’Este, compagine del gruppo C e Miani dell’Atessa, girone F. Entrambi hanno superato il portiere avversario 17 volte. Il ‘Cobra’ mira a superare il proprio record stagionale -play-off esclusi- realizzato nella stagione 2004-2005 con la Paganese: 20 goal. E anche per quanto concerne la linea arretrata i numeri sono ‘strani’, peggiore difesa in casa: 14 goal subiti, così come Acicatena e Adrano attualmente all’ultimo scalino della graduatoria. Meglio di tutti Rossanese, Vigor (2 proprio contro Puleo e compagni) e Rosarno, che hanno incassato solo 4 segnature.
Fuori casa invece le prestazioni nelle retrovie sono eccellenti: con la porta violata solamente in 11 occasioni. Terzo posto per i biancoverdi con il Rosarno che ne ha subiti solamente 9, Trapani, Milazzo e Lamezia 10. L’Avellino ha ottenuto anche il maggiore numero di vittorie sul manto erboso ospite: 5, una in più di Trapani e Milazzo.
Al Partenio sono 4 le sconfitte invece, al pari di Castrovillari e Acicatena, peggio solo il Sapri con 5. L’Avellino è anche tra le compagini che hanno ottenuto il maggiore numero di pareggi: 8 come Castrovillari e Messina, 9 per il Rosarno e 11 per il Sambiase, di cui 6 con D’Arrigo e 2 con Marra.
Verrebbe da dire cose da pazzi, ma un fatto è certo: il tempo e le risorse per riuscire a centrare l’obiettivo minimo degli spareggi c’è tutto. C’è solo bisogno di un’ ‘unica faccia’ in questo restante scorcio di torneo. (di Sabino Giannattasio)
Redazione Irpinia
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