Continua il nostro filone d’inchiesta sulle nascenti Unioni dei Comuni che interesseranno tutti gli enti locali della nostra provincia. L’obiettivo è quello di accorpare i servizi e le funzioni dei piccoli comuni, in modo tale da tagliare i costi e migliorarne la resa. Uno dei primi consorzi realizzati in Irpinia è stato quello denominato “Irpinia Mirabilis” di cui, da due anni, fanno parte Cesinali, Aiello, Contrada e San Michele di Serino. A presiedere questo consorzio, il cui CdA è composto dai quattro sindaci, è il primo cittadino di Cesinali Ciro Tango il quale ha cercato di spiegare il fine della loro scelta che ha precorso i tempi: “Quando decidemmo di consorziarci, lo facemmo perseguendo un obiettivo a lungo termine: risparmiare sul costo dei servizi e delle funzioni comunali. Attualmente, per una questione più che altro fisiologica, questo taglio delle spese non è ancora avvenuto in quanto i nostri dipendenti comunali continuano, giustamente, a mantenere il proprio posto di lavoro. In futuro, ci raccorderemo ancora meglio, riuscendo a ridurre l’esborso economico senza intaccare il livello occupazionale. Per adesso abbiamo solo gettato le basi”. Il sindaco, dunque, è consapevole che, a prescindere dalla gestione dei vari servizi attualmente più costosi che in passato, l’Unione dei Comuni rappresentava una tappa obbligata: “La nuova regolamentazione risalente a fine agosto scorso, unita alla nuova finanziaria, costringe i comuni a consorziarsi per sussistere. Gli enti locali con una popolazione inferiore ai mille abitanti ce l’hanno come un obbligo dal quale non possono sottrarsi. Noi di “Irpinia Mirabilis” avevamo da tempo capito dove si sarebbe arrivati e ci siamo mossi per tempo. Non nascondo, però, che di difficoltà ne stiamo incontrando anche noi. Un esempio potrebbe essere quello scolastico, le cui nuove normative prevedono che ci sia una presidenza ogni mille alunni, rispetto al passato in cui dovevano essere 300 per le scuole medie inferiori e 600 per le elementari. Per questo motivo, stiamo cercando di predisporre un accorpamento verticale realizzando una presidenza per entrambe le categorie”. Entro il 31 dicembre, i comuni dovranno consorziare due dei sei servizi primari anche se, sotto questo profilo, la regolamentazione è piuttosto farraginosa: “In occasione di una recente riunione dell’Anci che si è tenuta a Mercogliano, neanche il relatore è stato in grado di fornirci spiegazioni valide su cosa e su quali servizi dovranno essere gestiti in associazione. I sei macroambiti, infatti, contengono al proprio interno molti microservizi. Aspettiamo che ci sia fornita una spiegazione più chiara perché, facendo l’esempio dell’anagrafe, tale ufficio svolge una serie molto elevata di servizi per i cittadini e quindi dobbiamo avere un quadro completo di quelli che devono essere accorpati per legge e quali no”. Benché precursori dei tempi, i quattro comuni di “Irpinia Mirabilis” dovranno ora fare i conti con la nascita di nuove unioni, condizione che cancellerà il loro precedente status di unicità: “In occasione della partecipazione a un qualunque bando di concorso e progetto, vi era una sezione specifica in cui si specificava che un parte della sovvenzione totale era riservata alle Unioni dei Comuni. In questi due anni abbiamo potuto presentarci quasi come unico partecipante che avesse tali requisiti. Adesso, invece, questa ulteriore possibilità scomparirà ma l’importante è che l’Irpinia riesca a mantenere i servizi primari scongiurando il rischio di essere definitivamente cancellata”.
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