Avellino – Più di 600 persone in sala, in totale 21 liste a sostegno e 2 interventi, il primo, sintetico e impressivo quello di Cosimo Sibilia, candidato presidente alla Provincia, il secondo, decisamente più vasto e pungente, quello del candidato a sindaco della città capoluogo, Massimo Preziosi: così la coalizione di centro destra ha salutato la conclusione della propria campagna elettorale dal palco allestito all’hotel De La Ville.
Presenti in sala tutti i rappresentanti delle forze che sosterranno Sibilia e Preziosi per l’imminente tornata elettorale, da Giuseppe De Mita a Franco D’Ercole, da Antonio De Vita ad Arturo Meo e poi Roberto Castelluccio, Ortensio Zecchino, Ettore de Conciliis, Maurizio Petracca, Dino Preziosi, Enza Ambrosone, Ines Fruncillo, Generoso Cusano, Gianfranco Iacobelli e Rossano Festa.
Tutti solennemente schierati davanti ai candidati per la competizione che da quelle parti chiamano “… la sfida della svolta”, così come ha recitato il leit motiv del centro destra in tutti questi 45 giorni di campagna elettorale.
Un nome su tutti nei due interventi, quello dell’interlocutore principale o meglio dell’avversario alla presidenza della Provincia, l’uscente Alberta De Simone, che diventa “l’incoerente” per Sibilia e “la non degna di governare” per Preziosi.
Ma a riempire il discorso dell’esponente del PdL è stato anche un lungo excursus politico-sociale che è iniziato con la descrizione dello scenario antecedente l’accettazione dell’incarico: “Quella con l’UdC – ha ammesso – è un’alleanza naturale, una sintesi di idee e di proposte moderate, un accordo che nasce a livello regionale e avallato anche dai rispettivi organi nazionali che vedrà il suo apice nella vittoria alle regionali del 2010”.
“Le perplessità che nutrivo alla vigilia – ha continuato Sibilia – sono state subito fugate dalla generosità che il popolo irpino ha sempre nutrito nei miei confronti. Perché io sono uomo dei territori e della gente”.
Il progetto di Sibilia per la ‘Provincia che sarà’ prevede la formazione di un Ente “… che sia di programmazione, di sviluppo, di indirizzo e cioè l’opposto di quanto realizzato negli anni dalla De Simone. Anni in cui l’Ente Provincia si è distinto solo per lo spreco di denaro pubblico, anni in cui l’Irpinia è stata mortificata dall’emorragia di giovani che scappavano in altre località per trovare lavoro, anni in cui è mancato un piano di infrastrutture che riuscisse a collegare anche l’ultimo paese con il centro della provincia. Detto questo – sottolinea Sibilia – è buffo sottolineare come la candidata incoerente del Pd voglia cambiare una macchina malgestita nella precedente amministrazione che lei stessa ha guidato”. “Siamo ad un soffio dalla svolta…”, ammette per ultimo con una punta di sano ottimismo.
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Ironico l’incipit con cui ha preso a parlare Massimo Preziosi. E ovviamente a tenere banco è stato il tormentone sulla presunta o meno ‘avellinesità’ del penalista: “… non mi aspettavo di vedere così tanti napoletani ad Avellino”. E’ durato più di 40 minuti l’intervento dell’ex sindaco, a cui ha assistito anche il figlio e noto attore Alessandro. Mai una parola fuori posto o sopra le righe nei confronti del suo principale sfidante. Lo stesso non si può dire nei confronti della De Simone: “Ci ha additato come accozzaglia, è giunta l’ora che vada via da questa città perché non è degna di rappresentare Avellino e la sua Provincia”.
La gente nel pensiero di Preziosi. “Ho raccolto tante lamentele in questo mese e mezzo di incontri con – ha spiegato – non possiamo più subire mortificazioni da logiche di strapotere clientelare. Avellino è una città grigia come i basoli del Corso, cupa, malinconica, oppressa dal traffico e dalle finte inaugurazioni. Dobbiamo riconquistare la felicità di appartenere a questa città, normalizzare un tessuto sociale ormai distrutto, una periferia esausta per le promesse mancate che soffocano anche la vitalità di un centro cittadino in piena rovina. Stravolgeremo questa provincia – conclude – e assegneremo nuovamente il vero valore al merito”. (di Antonio Pirolo)