Casa a luci rosse con ‘esuberante malizia sexy’: blitz a Serino

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Nella serata di ieri, i carabinieri della Stazione di Serino hanno fatto irruzione all’interno di una nuova casa di prostituzione, situata in un appartamento di via Buonomini. Per arrivare alla scoperta della nuova alcova a pagamento, i carabinieri hanno utilizzato la stessa tecnica di sempre. Come di consueto sono stati i condomini e i vicini che, qualche giorno fa, sono andati informalmente a lamentarsi dal Comandante di Stazione perché avevano notato un seccante e quanto mai strano via vai in quella zona, solitamente piuttosto tranquilla della loro cittadina.
I militari hanno subito messo in atto alcuni servizi di osservazione e controllo della zona, con personale in borghese e macchine civetta posizionate sotto la palazzina, allo scopo di monitorare ogni movimento. I militari, all’inizio, hanno fermato alcune delle persone che – benché non residenti in quel condominio – uscivano dallo stabile, interrogandoli sul motivo della loro presenza e scoprendo che quanto sospettato dai condomini corrispondeva al vero e che l’appartamento era una vera e propria casa di appuntamenti. I carabinieri, infatti, oltre a notare l’effettiva presenza di un eccessivo via-vai, una volta sentiti (come persone informate sui fatti) gli uomini che scendevano dall’appartamento sospetto, hanno avuto la certezza che in quelle stanze si consumasse un’attività illecita di prostituzione da parte di due giovani donne sudamericane, al prezzo di circa 70-80 euro a prestazione.
Ieri sera è quindi scattato il blitz dei militari che, dopo aver fatto irruzione all’interno dell’appartamento, hanno fermato due donne native della Repubblica Colombiana, Yhamilet di 34 anni e Denis Maria di 52 anni, entrambe regolari in Italia e munite di carta d’identità emessa dal Comune di Napoli. Oltre alla presenza delle donne, come prova dell’effettivo svolgimento dell’illecita attività, i carabinieri hanno rinvenuto la presenza di denaro contante per quasi 800 euro, sicuro provento dell’attività di prostituzione, preservativi e altro materiale erotico chiaramente attinente all’attività stessa.
I successivi accertamenti hanno provato che anche questa volta le due donne pubblicizzavano la loro attività mediante il solito AAA su uno dei più noti giornali locali, con la provocante dicitura “Serio primizia esuberante malizia sexy” e il consueto numero telefonico, risultato intestato alla colombiana più giovane.
All’esito degli accertamenti, i militari della Stazione di Serino hanno appurato che l’appartamento in cui le due donne esercitavano il meretricio è di proprietà di una donna italiana di Cava de’ Tirreni di 34 anni, concesso in regolare locazione con un contratto intestato ad entrambe le donne colombiane per un canone mensile di 450 euro. Le due colombiane, interrogate sulle modalità con le quali avevano avuto accesso all’appartamento, hanno dichiarato di averlo regolarmente preso in affitto nel mese di agosto dello scorso anno, pur non abitandoci e mantenendo residenza a Napoli. Chiaro quindi che l’appartamento era destinato esclusivamente allo svolgimento dell’attività.
Al momento dell’ingresso dei militari, in realtà, a prostituirsi era solo la donna più giovane, mentre l’altra si limitava a ricevere e far accomodare i clienti nell’appartamento. Circostanza questa confermata anche dagli stessi clienti fermati dai militari. Le indagini sono ora volte ad accertare eventuali ulteriori responsabilità delle donne – anche se dalle dichiarazioni rese ai carabinieri non parrebbe esserci alcun profilo di sfruttamento – nonché le eventuali responsabilità della donna italiana, se eventualmente fosse stata a conoscenza che nel suo appartamento si consumava una tale attività.
In tarda serata, le due colombiane sono state rilasciate ma deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino per aver adibito l’appartamento a casa di prostituzione, mentre l’appartamento è stato sottoposto a sequestro, per far cessare l’attività e permettere alla magistratura di addivenire alle proprie conclusioni in ordine alle indagini effettuate dai carabinieri di Serino.

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