Ammonta a 230mila euro la cifra che la Scandone deve pagare in relazione agli adempimenti Comtec che riguardano Irpef, Inps e Fondo Carriera. E’ questa una delle verità che emerge dall’intervista rilasciata alla “Gazzetta dello Sport” dall’amministratore delegato della Sidigas Gianandrea De Cesare. La testata sportiva aveva fatto emergere, sul numero di ieri in edicola, le difficoltà, economiche e non, della società biancoverde.
L’ultima, pesante sconfitta di Trieste ha portato alla luce il difficile momento della Scandone che, ad ascoltare le parole di De Cesare, va ben oltre il parquet. Il patron non usa certo giri di parole quando dice che “ci sono dei problemi” o, ancora più esplicitamente, “che chi non se la sente può andare via”. Un messaggio riportato dal direttore sportivo Alberani ai giocatori subito dopo l’ultimo ko.
“Ci sono delle congiunture negative nel settore della mia azienda, quindi energetico, che ci stanno mettendo in seria difficoltà. Non faccio mistero di com’è la situazione, sto cercando di risolvere la questione nella sostanza piuttosto che nuotare nella tempesta. Purtroppo tutto questo è successo con una squadra nuova dove ci sono elementi che non ci conoscono. Spiego meglio – aggiunge il numero uno della Scandone – abbiamo avuto problemi anche negli anni passati, ma con con alcuni giocatori bastava guardarsi in faccia negli occhi per risolvere tutto. Ora, capisco bene che un Cole o un Green si chiedano: ma dove siamo capitati? Vuoi che ci rimettiamo i soldi?”
De Cesare conferma la volontà di tenere Vucinic in panchina. “Lasciate stare i giocatori e il tecnico Vucinic – aggiunge ancora – che secondo me non ha colpe ed è pure una persona perbene. Il problema siamo noi, sono consapevole con molto pragmatismo che in questo momento siamo incudine e quando sei incudine devi subire, senza stare a lamentarsi o gridare al complotto”.
De Cesare assicura il suo massimo impegno per uscire al più presto dalle difficoltà. “Mi addosso la responsabilità, in queste ore pagherò il debito con la Comtec per non incorrere nei punti di penalizzazione. Ho chiamato il presidente della Fip Petrucci e quello della Lega Bianchi per spiegare cosa sta succedendo ad Avellino”.
Lo sguardo, in ogni caso, è rivolto al futuro. De Cesare conta di superare il momento complicato ed esclude ogni collegamento con la decisione, maturata in estate, di rilevare la squadra di calcio della città. “Le voci e i problemi hanno destabilizzato la squadra”, racconta ancora alla Gazzetta. “Posso dire che comprendo lo smarrimento”.