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Cancro, una nuova speranza per affrontare il carcinoma mammario triplo negativo

MERCOGLIANO- C’e’ anche il Crom di Mercogliano nel gruppo di studio che ha aperto una nuova speranza contro il carcinoma mammario triplo negativo, una delle forme piu’ aggressive di tumore al seno. A comunicarlo, oltre che un approfondito articolo su Mondosanita’ anche il professore Antonio Giordano, alla guida dello Sbarro Health Research Organization. “Desidero condividere un importante risultato scientifico- ha scritto Giordano sulla sua pagina- frutto della collaborazione tra lo Sbarro Health Research Organization, da me diretta, e l’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli, con il coordinamento del Professor Michelino De Laurentiis.Un ringraziamento sentito anche al Dott. Luigi Alfano e al suo gruppo di ricerca del CROM di Mercogliano, il cui contributo è stato determinante”. Si apre una strada e una sperimentazione, visto che, come ha spiegato Giordano: “Insieme, abbiamo individuato un possibile nuovo bersaglio terapeutico per il carcinoma mammario triplo negativo, una delle forme più complesse e aggressive di tumore al seno.Questo risultato è frutto di una sinergia tra competenze italiane e internazionali, unite dalla volontà di avanzare nella ricerca e offrire nuove prospettive terapeutiche”. Una bella notizia a pochi giorni dell’appuntamento organizzato in Irpinia con la Camminata Rosa , la mobilitazione contro il cancro al seno organizzata come ogni anno da Mercogliano ad Avellino. Come si legge su Mondosanita’ : “Lo studio è coordinato da Michelino De Laurentiis, direttore del Dipartimento di Senologia e Toraco Polmonare del Pascale, coadiuvato dai ricercatori Luigi Alfano e Carmelina Iannuzzi del Crom di Mercogliano e da Antonio Giordano dello Sbarro/Philadelphia come collaboratore internazionale con cui il gruppo di De Laurentiis ha da anni avviato un programma di ricerca comune sul carcinoma mammario. Secondo i ricercatori, questa scoperta apre prospettive future per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche combinate, in cui gli inibitori di NONO potrebbero essere utilizzati insieme a farmaci che modulano i checkpoint immunitari, già impiegati con successo in altri tipi di tumore”.

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