E’ scomparso a Porto San Giorgio un pezzo di storia dell’Avellino. Fernando Veneranda allenatore dei lupi nella stagione 1982/83 in serie A. Vittima di un male incurabile, subentrò a Pippo Marchioro, riuscendo a trascinare il gli irpini ad una delle salvezze più belle della loro storia. Il 66enne tecnico giunse all’ombra del ‘Partenio’ nell’ottobre del 1982. Prese la squadra ultima in classifica e la condusse alla conquista del nono posto. Rimase alla corte di Sibilia per 13 mesi. ‘Gringo’ fu esonerato, dopo la sconfitta interna patita ai danni della Sampdoria per 0 a 2. Guidò i lupi per 34 partite conquistando la bellezza di 33 punti. Quando, l’imprenditore di Mercogliano gli diede il benservito la squadra era ottava . Una figura carismatica, un allenatore orgoglioso e determinato, che riusciva ad esprimere la giusta carica ai suoi ragazzi. Da un po’ di tempo Veneranda si era ritirato dopo aver collaborato con la Federazione come osservatore per la nazionale Under 20 di serie C. Oltre ad essersi seduto sulla panchina dei biancoverdi, ha guidato Taranto, Cagliari, Messina,Foggia,Verona e Palermo. Proprio con i rosanero raggiunse una finale di Coppa Italia, persa il 20 giugno del ‘79, al ‘San Paolo’ di Napoli, nei tempi supplementari, contro la Juventus per 2-1 (gol di Vito Chimenti, pareggio di Sergio Brio e punto decisivo di Franco Causio). I funerali si svolgeranno questo pomeriggio alle ore 15.30 nel centro marchigiano. I supporters irpini ricorderanno l’ex allenatore con uno striscione che sarà esposto in curva sud.